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Costa Rica... Pura vida!

Alba a Tortuguero - Costa Rica

Pura vida.
Pochi metri nello stato del Costa Rica e già mi accorgo che la mia avventura nel centro America si è conclusa con i giorni in Nicaragua. È un mondo completamente a parte, molto simile ad Europa e nord America se non fosse per la natura lussureggiante.
Niente più chicken bus, niente più pick up carichi di persone, niente più abiti tradizionali.
Inoltre è sconcertante l’assenza quasi totale di arte e cultura, persino nella capitale, San Josè, a parte un teatro e una chiesa poco altro. Probabilmente anzi, penso che la capitale sia la città più brutta finora visitata nel mio giro del mondo senza aerei.

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Viaggiare è fatale al pregiudizio. Non si può avere una visione ampia e sana degli uomini e delle cose, se ci si limita a vivere in un solo angolo della terra

Honduras

Dicono che l'Honduras sia uno dei paesi più pericolosi al mondo. San Pedro Sula è la città che vanta più omicidi al giorno. Tegucigalpa, la capitale, non è da meno.
Ogni anno le statistiche vogliono questo piccolo paese al pari di altri con questa nomea nefasta come il Venezuela e El Salvadór.
Ma già in El Salvadór mi ero reso conto di come certe informazioni siano del tutto distorte.

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Diversivo, distrazione, fantasia, cambiamenti di moda, di cibo, amore e paesaggio. Ne abbiamo bisogno come dell’aria che respiriamo.

Playa el Tunco

L'attraversamento delle frontiere porta con se in dote diversi cambiamenti.
La frontiera Guatemala-El Salvador non fa eccezione.
La attraverso nel pomeriggio.
Come al solito un fiume separa questi due mondi.

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E' sufficiente sapersi nomadi una sola volta per avere la certezza che si ripartirà

Vulcano Acatenango

Il Guatemala lo ammetto, é un luogo affascinante che mi ha stregato.
Mi ha colpito duro nell'anima, quell'anima ormai forgiata da viaggiatore.
Le persone innanzitutto, mi hanno impressionato.

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La via più breve per giungere a se stessi gira intorno al mondo.

Lago Atitlan

E poi ci sono giorni anche un po' così.
Di quello che non ti va di alzarti dal letto. Di quello che fissi il monitor del computer, dovresti scrivere e invece niente, il nulla.
Guardi di fronte a te: un lago bellissimo, una natura lussureggiante, la giungla, le barche, le persone indaffarate nei propri giorni spesso tutti uguali.
I miei ultimi 500 non sono stati tutti uguali, anzi. Oserei dire che nemmeno uno era uguale all'altro.

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Bellezza e grazia si manifestano, che noi ce ne accorgiamo o no. Il minimo che possiamo fare è cercare di esserci.

Ho cominciato a sentir parlare del lago Atitlàn già nelle ultime settimane messicane.
È così, quando si viaggia si incrociano altri viaggiatori provenienti da direzioni opposte. Ci si scambiano informazioni e "dritte". Ero ancora ad Oaxaca e ad ciclista belga brillavano gli occhi a parlare di questa zona del Guatemala.

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Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.

Big Sur

San Francisco ormai è alle porte nella mia strada che finalmente volge a sud. Dopo circa due mesi tutta la mia avventura americana è ormai al capolinea.
Tra gli ultimi appuntamenti il parco naturale di Big Sur, uno dei tramonti più spettacolari del mondo, sulla strada costiera che porta alla fine della California, verso il Messico.

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Educa i tuoi occhi: sono stati creati per scorgere anche al di là di ciò che pensi

San Francisco

Le luci, i rumori, il lusso, il denaro, lo sfarzo, la finzione, la musica, il gioco d'azzardo, l'alcool, le prostitute, i tossici strafatti di crack.
Las Vegas, sin city. Mi ha sinceramente lasciato un grande vuoto questa città americana nel cuore del Nevada. È lo specchio della bigotta America. Un luogo dove tutto è concesso, nel bel mezzo di un deserto, mentre il resto della nazione proibisce con ipocrisia. È una valvola di sfogo, tipicamente americana.
Il mio viaggio riprende lasciandola alle spalle e sembra quasi magia poter attraversare dopo poche ore di strada la valle della morte. Un deserto aridissimo, dove non si vedono neppure cespugli. Il sole è accecante e il caldo opprimente. È desolante, ma paradossalmente trasmette tranquillità. Distese di roccia, terreno secco che apre piccole voragini, dune di sabbia dove finalmente tira un po' di vento. Un coyote pellegrino zampetta per una pianura sterminata. Di cosa si nutrirà? Come potrà abbeverarsi? Come sempre di fronte alla natura l'uomo si fa piccolo poiché se abbandonato a se stesso in un luogo del genere non sopravviverebbe che poche ore.

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I VERI VIAGGIATORI, NON SONO PERSONE RICCHE, MA CURIOSE. NON SONO ALLA RICERCA DI COMODITÀ, MA DI NOVITÀ, SORPRESE.

Monument Valley

Quando dieci anni fa mi ritrovai di colpo a casa, di ritorno dalla lunga esperienza australiana capitava di dover descrivere le sensazioni provate di fronte ad alcuni paesaggi della terra dei canguri.
Luoghi incredibili e unici da sembrare finti tanto erano belli. Come nei film, una scenografia studiata, tutto sembrava al proprio posto. E proprio dai film giustificavo questa mia eterna sorpresa: fin da ragazzini i film ci hanno portato in luoghi meravigliosi, ma pochissimi film avevano mai raccontato l’Australia.
Sostenevo che una volta davanti al Grand Canyon ci si sarebbe innamorati di certi scenari, ma l’effetto sorpresa non sarebbe mai esistito. Abbiamo imparato, nella nostra giovinezza, a vedere già certi luoghi grazie alla televisione. È un’immagine che abbiamo già nel nostro cervello, possiamo fermarci ad ammirarla, possiamo rimanerne incantati, ma sappiamo già quello che ci aspetta. Invece…

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L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi e si allontana due passi.

Patan

L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi e si allontana due passi.
Cammino dieci passi e si allontana dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile.
E allora a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare"

E.H. Galeano

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Il frutto degli angeli…

Il frutto degli angeli…
A cura della Dr.ssa Alessandra BosettiDietista ClinicoClinica Pediatrica – A.O. Luigi Sacco, MilanoLa papaya (Carica papaya)Si presenta come un piccolo albero poco ramificato a fusto alto sino a 5–10 m. Il tronco, anche negli esemplari maturi, ha una consistenza tenera, poco legnosa, e presenta cicatrici prodotte dalla crescita e caduta delle foglie superiori. La linfa è di consistenza lattea e tossica allo stato naturale per l'essere umano, potendo produrre irritazioni allergiche al contatto con la pelle.I frutti hanno una consistenza delicata e una forma oblunga e possono essere di color verde, giallo, arancio o rosa. Possono pesare fino a 9 kg. Per esigenze di commercializzazione nella maggior parte dei casi non devono pesare più di 500 o 600 g, specialmente nelle varietà di piante nane, molto produttive e destinate generalmente alla esportazione, per essere più trasportabili e durare di più dopo la raccolta fino al momento del loro consumo. La dimensione dei frutti diminuisce in funzione della età della pianta. I frutti e i fiori si trovano in grappoli subito sotto la inserzione dei piccioli delle foglie palmate. La pianta non è esigente in quanto ai suoli, potendo svilupparsi in qualunque terreno abbandonato o perfino in grandi vasi. È una delle piante più produttive in relazione alla sua dimensione perché fiorisce continuamente e ha sempre allo stesso tempo fiori e frutti. Lo sviluppo dei frutti causa la caduta delle foglie inferiori, quindi i frutti sono sempre allo scoperto rispetto alle foglie, esposti alla luce solare.La papaia è conosciuta come frutta da consumo, tanto come frutto intero che come frullato e dolce (elaborati con frutta verde bollita con zucchero), e ha alcune proprietà notevoli per facilitare la digestione degli alimenti di difficile assimilazione.Il frutto, di grandi dimensioni, ha un uso simile ad un melone allungato ha una polpa dolce e profumata e semi mangerecci, gelatinosi, piccanti della dimensione di un pisello.In Thailandia il frutto acerbo, tagliato a julienne, serve come base per il Som Tam (thai: ส้มตํา) nota come "papaya salad". Nelle Filippine, dove gli alberi di papaya sono spesso coltivati nei pressi delle abitazioni, il frutto viene regolarmente consumato fresco e utilizzato come ingrediente per la preparazione di numerosi piatti locali come l'atchara, ilumpia e in diverse ricette di pollo e maiale. Dalla papaia si estrae la papaina (come l’ananas) principio attivo con funzione proteolitica (utile nei pasti iperproteici).Contrariamente alla credenza popolare esso non favorisce il dimagrimento, ma la semplice digestione delle proteine.Di questo enzima se ne producono più di 1000 tonnellate annuali nel mondo e viene usato nella fabbricazione di birra, cosmetici e nell'industria alimentare. La papaina è impiegata anche per ammorbidire le carni: nei barbecue si usa il succo che fluisce tagliando la corteccia della papaia verde per versarlo sopra la carne, rendendola molto tenera e succosa.E’ quanto suggerito da uno studio del BS, Agriculture and Agribusiness Department dell’Università di Karachi, in Pakistan.Lo studio, condotto principalmente da KU - Mariam Naseem e Muhammad Kamran Nasir, si è focalizzato sui semi di papaya che sono considerati ricchi di flavonoidi e polifenoli – note sostanze antiossidanti – che, tra l’altro, proteggono dalle infezioni batteriche.Le sostanze contenute nella papaya, spiegano gli autori al Pakistan Daily Times, prevengono le disfunzioni renali e possono liberare l’intestino dai germi. Per esempio, i ricercatori, riportano come in Nigeria sia stato possibile liberare il 76,7 per cento dei bambini da vermi e batteri nocivi intestinali.Questo frutto è molto ricco di antiossidanti come selenio, flavonoidi, carotene, provitamina A; i carotenoidi in particolare sono presenti in quantità superiore al Pompelmo, all'Avocado, alle Arance, al Kiwi, e persino alle Carote. I principali carotenoidi sono il Licopene e la B-criptoxantina, che insieme agli altri antiossidanti proteggono le cellule dai radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento cellulare, che può causare gravi malattie degenerative. I flavonoidi regolano la permeabilità delle pareti dei vasi sanguigni, quindi sono importanti per il microcircolo e per la circolazione in generale. La Papaya è molto ricca anche di minerali, quali potassio, magnesio e calcio in forma organica, assimilabile, e di enzimi che tanta importanza rivestono in tutte le razioni chimiche che avvengono nel nostro organismo, e che senza di essi non si potrebbero verificare in modo compatibile con la vita. In uno studio recente pubblicato su Archives of Ophthalmology si dimostra che il consumo di 3 porzioni di papaia fresca al giorno, possono ridurre il rischio di ARMD di degenerazione maculare età-correlata, la prima causa di riduzione della vista nella popolazione anziana.Esiste in commercio un “complemento alimentare funzionale”o Nautraceutico, di papaia fermentata (l'FPP® - Fermented Papaya Preparation - (o Immun'Âge®) la tradizione giapponese che vanta grande esperienza nelle tecniche di fermentazione, applicate all'alimentazione ed alla farmaceutica, ha suggerito la formulazione di questo alimento funzionale dalle proprietà antiaging e protettive.La lunga bio-fermentazione, della durata di 10 mesi, è la condizione essenziale per conferire alla materia prima queste proprietà: grazie a questo processo si ottengono nuovi componenti che non si limitano ad agire da “spazzini” di radicali liberi ma ottimizzano anche le funzioni del sistema antiossidante endogeno dell’organismo, proteggendo le membrane cellulari e il DNA dallo stress ossidativo.questa Altre indicazioni al consumo di papaia: digestione lenta, disturbi di tipo dispeptico come flatulenza, gonfiori intestinali, pesantezza postprandiale, soprattutto dopo pasti proteici abbondanti; stati di intossicazione da tossine e sostanze di scarto; invecchiamento precoce. carta di identità nutrizionaleEnergia: 28Kcal Protidi: 0.40gLipidi: 0,10gCHO: 6,90 g di cui solubili: 6,90g* attenzione: il succo di papaia ha un elevato IG Fibra alimentare: 2,30g
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La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare

Varanasi


Non dimenticherò mai i tramonti indiani.
Sono diversi da qualunque altro tramonto. L'aria è evanescente e si colora di rosa per circa mezz'ora, prima di voltare all'arancio e al rosso. Probabilmente il paesaggio e le condizioni climatiche dettano questa atmosfera. È possibile vederli ovunque, eccetto nelle isole e in montagna. I miei preferiti sono stati quelli visti attraverso le grate dei finestrini dei treni. Quando attraversavo le campagne, tra palme e risaie. Le donne al lavoro, cariche sulla testa. I bambini a giocare sui binari ad esplodere di gioia e saluti quando il treno passava.

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Seconda stella a destra, questo è il cammino...

Isole Andamane

Seconda stella a destra, questo è il cammino…

Quando ero piccolo una delle mie favole preferite era quella di Peter Pan. Non tanto per la figura in sé dell’eterno ragazzo, quanto piuttosto per l’immacolata Isola che non c’è. In molte storie d’infanzia esistono luoghi di questo tipo: il paese dei balocchi, oppure la fabbrica di cioccolato, o ancora le case di zucchero e marzapane. Nulla aveva mai attratto la mia immaginazione come l’isola di Capitan Uncino.

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La Varanasi del sud

Gokarna

Centocinquanta giorni. Tanti ne sono passati dal giorno della mia partenza. Da Piacenza, piccola città emiliana fino a Mumbai, metropoli da 17 milioni di persone sulla costa ovest dell’India. Attraverso mezza Europa fino in Russia. E poi la Mongolia e la Cina, il Tibet e il Nepal. Dalle steppe asiatiche alle montagne himalayane, desertiche sul versante tibetano, verdi e lussureggianti su quello nepalese. E poi la Ganga, il suo scorrere lento e sacro, la giungla e le risaie.
Finalmente dopo tanta terra e polvere sono arrivato ad un passo dal mare, di fronte all’oceano indiano.

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Il nuovo sensore Abbott FreeStyle Libre... Direttamente dalle isole Andamane!

Quando ho iniziato a pianificare la mia avventura uno degli aspetti più critici era la gestione del diabete.
È inutile nascondersi dietro a un dito, le preoccupazioni erano tante.
Come già detto più volte il supporto del mio diabetologo, il dottor Genovese dell'IRCCS Multimedica di Milano, è stato di fondamentale importanza.

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L'eternità qui, come scintilla

Ellora


Arrivo a Mumbai all'alba, dopo un viaggio interminabile da Udaipur, passando per Indore. Circa due giorni e mezzo di viaggio per essere catapultato nel sud dell'India.
Mumbai è gigantesca, sono circa 17 milioni i suoi abitanti. Le strade sono pulite e qua e là si intravedono vecchi palazzi coloniali.

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18 Ottobre 2014 - Diario di bordo

Eccomi qui, a Chennai. Quando guardo questa cartina del mondo in cui ho attraversato mezza Asia senza neanche un aereo mi vengono i brividi.Tra poco salperà la barca che mi porterà in circa 60 ore alle isole Andamane. Sono isole incontaminate più vicine alla Thailandia che all'India. È per questo motivo che questo potrebbe essere il mio saluto a questa meravigliosa nazione.Potrebbe perché la mia avventura prevede di fare barca-stop, ovvero riuscire a trovare una barca che mi dia un passaggio fino in Thailandia. Non è uno sfizio o un capriccio per rendere la mia avventura più elettrizzante. La realtà è che non esistono barche ufficiali per compiere questo tratto di mare. Ho circa 10 giorni per riuscire nel mio intento, diversamente dovró tornarmene in India in fretta e furia e uscire dal paese entro pochissimo dato che ho il visto in scadenza. Mangio quello che può essere l'ultimo Masala Dosa di questa avventura con un po' di malinconia per l'esperienza indiana ormai al tramonto e la voglia di riuscire a compiere qualcosa in cui pochi sono riusciti.Per almeno quattro giorni non sarò on line, ci vediamo alle isole Andamane, dove la mia avventura inizierà seriamente a tingersi di incognite meravigliose. Ps: Ho un piano B, tranquilli che non mollo e non prenderò aerei, ma spero di potervi dire tra qualche settimana che "adoro i piani ben riusciti"Fate il tifo per me e... Stay tuned!!!
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18 Ottobre 2014 - Diario di bordo

Chennai

Eccomi qui, a Chennai. Quando guardo questa cartina del mondo in cui ho attraversato mezza Asia senza neanche un aereo mi vengono i brividi.
Tra poco salperà la barca che mi porterà in circa 60 ore alle isole Andamane.
Sono isole incontaminate più vicine alla Thailandia che all'India.
È per questo motivo che questo potrebbe essere il mio saluto a questa meravigliosa nazione.

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Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini, ma sempre incontrando noi stessi

Udaipur with Lokesh


Esistono persone che hanno poco o nulla con cui vivere. Lokesh è una di queste persone. È un artista nella città di Udaipur, famosa per una particolare tecnica di pittura in miniatura. Con pennelli fatti in peli di scoiattolo disegna leggero con piccoli tocchi finissimi. È smilzo e ha occhi grandi e malinconici.

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THE WILLING SUSPENSION OF DISBELIEF FOR THE MOMENT

Bikaner

Il Rajasthan è una delle aree più famose di tutta l'India. Sono arrivato qui all'alba dopo l'ennesimo treno notturno.
L'impressione è stata subito di stupore. Visito dapprima Pushkar, un piccolo villaggio sulle sponde di un lago sacro ricca di bellissimi templi e carica di atmosfera bohémienne. Il paese è piccolo, non ci sono tuk tuk e finalmente pochi clacson la sera. È stato divertente perdersi in quelle stradine diroccate. Ho potuto così godere di templi e botteghe artigiane come gioielli nascosti.

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