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Fotografare l’aurora boreale: i miei consigli

northern ligths

 

Quando si organizza un viaggio verso il Nord, che sia l’Islanda o l’Alaska, lo si fa principalmente per vedere l’aurora boreale. E per fotografarla al meglio. Tuttavia, catturare immagini splendide non è semplice (a meno che non si è dei fotografi professionisti): le variabili da considerare sono numerose, e bisogna saper impostare la propria macchina fotografica per ottenere foto nitide da pubblicare poi sui social o da mostrare ai propri amici.

Ecco dunque qualche semplice consiglio per fotografare l’aurora boreale, anche se si è alla prima esperienza con questo straordinario fenomeno naturale.

Fotografare l’aurora boreale, dove e quando

La prima regola per fotografare l’aurora boreale è… vedere l’aurora boreale! Tre sono gli elementi imprescindibili per catturarla: il buio, un cielo senza nuvole e l’attività geomagnetica. A livello geografico, le destinazioni migliori sono l’Islanda, laFinlandia, la Norvegia, l’ Alaska e il Canada settentrionale. Il periodo perfetto, invece, è tra settembre e marzo.

Il cielo ideale è scuro, un risultato che s’ottiene lontano dalle fonti luminose artificiali (ma spesso anche una luna piena particolarmente luminosa può creare qualche problema). Se dovessero esserci delle nuvole, non disperare: è possibile che l’aurora compaia tra i loro squarci, e che sembri così ancor più suggestiva.

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4 Travel Books That Will Inspire You to See the World

TRAVEL BOOKS

 

Seeing the world is an experience that we shouldn’t take for granted. For one, it can help us expand our knowledge about other cultures and traditions. In addition, Psychregnotes that traveling can help improve our mental health by encouraging us to be spontaneous, boosting our self-confidence, and lowering our stress levels.

To inspire you to go see the world, we’ve listed below four travel books that will give you a serious case of wanderlust.

Land of Lost Borders: A Journey on the Silk Road

In this book, Kate Harris masterfully narrates how she spent a year cycling the Silk Road. Aside from offering stories of Kate’s travels in some of the most remote places on earth, Land of Lost Borders also invites the reader to seek the answers to existential questions such as “Where do you go when every place on earth has been explored by people before you?” This book can help you understand why it’s important for you to explore the world, even if millions before you have already gone on a similar conquest.

The Art of Travel ⁠

Alain de Botton’s The Art of Travel will take you on a philosophical journey to discovering the purpose behind traveling. Here, Alain shares his experience on the road as he enjoys Barbados with his partner and explores Provence through Van Gogh’s eyes ⁠— all while inspecting how great thinkers, artists, and writers saw the world through centuries of traveling. Despite writing from a philosopher’s perspective, Alain is still able to keep his words of wisdom and insights accessible for the regular reader.

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Le 10 migliori app in viaggio

travel app

 

Gli smartphone mettono un intero mondo di informazioni a portata di mano.

Quando si tratta di pianificare e fare una vacanza, ad esempio, le app di viaggio non sono solo fonte di ispirazione, ma sono anche estremamente utili. Le si usa per la prenotazione e la gestione della logistica, persino per effettuare prenotazioni nei ristoranti o per trovare una lezione di fitness in qualsiasi parte del mondo in cui si sta volando.

Ci sono un sacco di app, capaci davvero di aiutarti con qualsiasi cosa: prenotazioni degli hotel, cambi di volo dell'ultimo minuto, guide, dizionari di lingue straniere, navigatore coi punti d’interesse per chi ama esplorare le città a piedi, conversioni di valuta, trucchi per preparare la valigia.

Ecco dunque una selezione delle migliori app di viaggio.

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Gli insegnamenti di un viaggio sono per sempre

il viaggio è  per sempre

Quest’anno abbiamo viaggiato tutti sullo stesso volo. Un volo diverso, pieno di turbolenze.

La tappa in cui quest’anno tutti siamo arrivati è stata una fermata obbligatoria, un capolinea.

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Lo zaino per il Cammino dei Briganti in tenda

zaino cammino briganti

Il Cammino dei Briganti supera i 100 chilometri, da percorrere a piedi e nelle mie intenzioni in 5 o al massimo 6 giorni. Viaggiando in bicicletta non potevo contare su uno zaino più adeguato, direi un 40/45 litri almeno, ma su un piccolo zainetto da 22 litri... Mi sono dovuto ingegnare e inevitabilmente ho dovuto anche compiere alcuni errori.

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Friuli Occidentale: la sorpresa che non ti aspetti

friuli

Sono ormai mesi che sentiamo parlare di turismo di prossimità e di riscoperta dell'Italia, soprattutto quella meno conosciuta e non assalita dalle grandi masse. Autentiche perle e tesori nascosti che quest'anno ci siamo ritrovati a scoprire con la consapevolezza che non c’è alcun bisogno di andare all'estero per vivere autentiche emozioni e soprattutto adrenalina nella natura.

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DA PIACENZA A ROMA DANZANDO TRA GLI APPENNINI

ARRIVO A ROMA

Stare chiuso in casa per quasi quattro mesi è stata veramentee dura per un viaggiatore seriale come me. Sono rientrato dall'Islanda il 19 febbraio e chi lo andava ad immaginare che il mondo poi sarebbe cambiato così tanto... Il paziente 1 di Codogno, quella cittadina così vicino alla mia Piacenza da farmi decidere precauzionalmente di non partire per il viaggio di gruppo del 25 febbraio in Sri Lanka. Pian piano, sempre più chiusi in casa tutti i viaggi programmati saltavano: Giappone, Korea, Cappadocia, Marocco, Indonesia, Sud Africa... 

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Cammino dei Briganti #3: le ultime tappe

Cammino dei Briganti

Terzo approfondimento sul Cammino dei Briganti raccontandoti passo per passo, tappa per  tappa, tutto ciò che ho incontrato sul sentiero. Dopo le prime due tappe di avvicinamento a Cartore, la terza trascorsa al Lago della Duchessa, con  le ultime due si ritorna al punto di partenza, ovvero Sante Marie.

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CAMMINO DEI BRIGANTI #2: LA TAPPA ALLA DUCHESSA

La duchessa

La tappa facoltativa che porta al Lago della Duchessa è il cosiddetto Anello di Cartore: due sono le alternative, una più semplice di 12 km e una di 15 km, ma con dislivelli più importanti e consigliata solo per escursionisti esperti. Come nelle precedenti tappe mi sono riservato di  scegliere solo una volta in cima, dove ho conosciuto dal vivo la storia del pastore Americo. E alla fine ho optato per  il circuito lungo, 15 km di bellezza assoluta. 

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SI VOLA IN ISLANDA A CACCIA DELL'AURORA BOREALE

gruppo viaggio islanda

L’Islanda per me è ormai una seconda casa durante gli inverni, una tappa è sempre d'obbligo. Non vedo quindi l’ora di portarvi nuovamente a farvi scoprire questa terra meravigliosa! Un viaggio on the road tra geyser, cascate, ghiacciai, spiagge nere che ogni notte vi porterà a caccia di sua maestà, l'aurora boreale!

Quest'anno il classico viaggio in Islanda invernale a caccia dell'aurora boreale durerà 8 giorni!!! In questo modo godrai anche della penisola di Snaefelness che è  un autentico  tesoro! Oltre ovviamente alla possibilità diavere una notte in più per ammirare  la signora danzante nei cieli.... Altra grandiosa novità di quest'anno sono i voli diretti dall'Italia, senza scali in modo da  poter avere ancora più tempo da dedicare alla terra dei ghiacci.  Dormiremo in cottages fighissimi  e in guesthouse tradizionali, niente ostelli o camerate! La benzina e la polizza annullamento  con noi sono da sempre incluse!!!

Che aspetti? Vieni con me? Dai non ti resta che iscriverti a questo link. 

Qualche dubbio? Prova a dare un'occhiata all'itinerario.

ITINERARIOGiorno 1 11 novembre 2020 PARTENZA DALL'ITALIA E ARRIVO IN ISLANDA

Ritrovo all’aeroporto e partenza dall’Italia. Arrivo in serata all’aeroporto di Keflavik, ritiro dei minivan e trasferimento verso il nostro hotel a Keflavik dove pernotteremo.

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Cammino dei Briganti #1: le prime tappe

Cartore

Appena terminato il lockdown una delle mie priorità era tornare nella natura, possibilmente a fare trekking di più giorni in tenda e così mi sono buttato su un cammino che da qualche anno ha iniziato a far parlare di sé, il Cammino dei Briganti. Le aspettative, ve lo confesso, erano veramente alte ma non tutto è andato come immaginavo...

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Chiara Z
Ciao! Tra qualche giorno partiremo per il cammino e vorremmo farlo bivaccando. Ho letto però che la difficoltà potrebbe essere que... Leggi tutto
Martedì, 04 Agosto 2020 21:44
Trip Therapy
Partite in maniera autosufficiente perché recuperare del cibo è davvero difficile purtroppo....
Sabato, 08 Agosto 2020 16:28
Trip Therapy
Il percorso si presta se sei ben allenato. vai sul sito ufficiale e scaricati le tracce gps per il percorso in MTB
Venerdì, 14 Maggio 2021 14:23
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COSA NON DOVREBBE MAI MANCARE IN UNO ZAINO

cosa-non-deve-mai-mancare-in-uno-zaino

Dato che siete sempre in tantissimi a chiedermi informazioni e dritte sugli zaini e cosa infilarci dentro ho pensato di fare un breve articolo corredato da un video. La premessa fondamentale è che è molto difficile dire in senso assoluto cosa ci deve o non deve essere ma per viaggi tipo i miei, ovvero fatti di lunghe camminate all'aperto e tante svariate attività, vi mostro i capi d'abbigliamento e gli accessori che io non mi faccio mai mancare! Fatene buon uso! 😜

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L'itinerario completo per vivere un’esperienza indimenticabile in Marocco

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È la volta di un nuovo itinerario in un luogo che conosco molto bene avendolo attraversato da Sud, dal confine con la Mauritania fino a Tangeri, a Nord. E poi l'Atlante e il suo deserto ad Est, mentre ad Ovest sono le onde dell'Oceano Atlantico a delimitarne i confini. Sto parlando ovviamente del Marocco.

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Un itinerario alla scoperta di paesaggi e natura mozzafiato: la Bolivia.

TT-Itinerari- bolivia

Oggi vi porto alla scoperta di un paese che è molto desiderato ma non è estremamente turistico anzi! Sto parlando della Bolivia uno stato cuscinetto tra il Perù e in Cile dal lato dell'Oceano Pacifico e tra Paraguay, Argentina e Brasile per il lato continentale. La Bolivia è un territorio estremamente interessante ma molto povero con tantissime cose da vedere soprattutto a livello di paesaggi e natura.  Famosissimo è ovviamente il deserto di sale Salar de Uyuni ma in realtà c'è tantissimo in più da visitare e ammirare come per esempio la Foresta Amazzonica.

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Alla scoperta della Patagonia: i miei consigli

patagonia

La Patagonia è quella regione sudamericana compresa tra Cile e Argentina che arriva fino alla fine del mondo in quella che viene più comunemente chiamata Tierra del Fuego. È una regione talmente vasta e talmente affascinante da poter essere considerata come un territorio a parte nonostante sia divisa tra i due paesi sudamericani: durante il mio giro del mondo ho avuto la fortuna di poterla attraversare tutta dapprima sulla costa cilena e poi risalendo dalla Tierra del Fuego fino al confine in quella argentina.

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Nepal: un itinerario completo alla scoperta di questo affascinante Paese tra l'Himalaya

TT-Itinerari-1

Sono veramente pochi i posti nel mondo che mi fanno battere il cuore come il Nepal. Questo piccolo stato arroccato sulle montagne dell'Himalaya mi ha da sempre colpito. E come potrebbe essere altrimenti? Ha tutto. Tranne il mare anche se anticamente pure il mare era presente tra queste montagne. C'è tanta natura tra le montagne himalayane, i boschi ricchi di fiumi e torrenti, i laghi e pure la bassa pianurq al confine con l'India dove nella giungla si possono ammirare rinocerronti, elefanti e addirittura tigri.

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Alcuni ricordi odorano di luce

islanda

 È difficile riuscire a spiegare con parole cosa significa visitare un paese come l'Islanda: la natura è padrona come non mai, custode di questa terra di ghiacci, cascate e geyser. Un  luogo dove devi sempre fare i conti con Lei ma che ti sa sorprendere come poche volte nella vita con luci che esaltano i paesaggi desolati e illumina danzando il cielo scuro del Nord.

L'uragano

Per la mia sesta volta in Islanda, la seconda in pieno inverno, ho avuto un benvenuto per niente spiritoso: un uragano. Già l'Islanda è terra dove, viaggiando on the road, ad ogni stazione di servizio vi è sempre, h 24, un monitor acceso sulle condizioni meteo delle strade. Stavolta appena atterrato con il gruppo vi erano cartelli di allerta dovunque e persino l'autonoleggio si è più volte raccomandato di non mettersi alla guida il giorno seguente, erano attesi venti ad oltre 180 km/h. Tutti i programmi saltano, anziché iniziare ad esplorare subito l'isola, con il gruppo optiamo per starcene a Reykjavik due notti. 

Reykjavik

Avevo sempre sottovalutato la capitale islandese e gli avevo sempre dedicato poco tempo, giusto un pranzo da Sea Baron per una zuppa d'aragosta e qualche spiedino di pesce e un giro sia alla chiesa Hallgrímskirkja, un luogo di culto luterano moderno e imponente che domina la collina sopra la città, e infine un giretto per ammirrare i tanti murales che colorano gli edifici islandesi. È stata quindi l'occcasione per visitare l'Harpa, un centro conferenze e teatro che incanta spesso i passanti con giochi di luci artificiali e riflessi del sole sulle pareti esterne completamente vetrate. Un gioiello architettonico anche dentro con giochi a effetto con scale e colonne oltre agli innumerevoli specchi. La città ha un ritmo dolce e lento e si è rivelato molto piacevole passeggiare tra le sue vie sebbene il vento ci trascinasse via e abbiamo rischiato varie volte di cadere....

Verso Sud

Il giorno dopo l'uragano si è calmato ma i venti continuavano a soffiare fortissimo e mettersi in marcia poteva voler dire rischiare ancora tanto. Abbiamo deciso di muoverci piano cercando di raggiungere il posto più a sud possibile per poi riuscire a visitare il resto dell'isola senza dover rincorrere nulla quando le giornate erano previste migliori. Di solito lascio Skogafoss e Seljalandfoss come gran finale dei miei viaggi islandesi ma questa volta sono stati un ricco antipasto. Tutto sembrava andare per il meglio ma verso Vik i venti hanno cominciato ad aumentare sensibilmente raggiungendo i 53 m/s ovvero la bellezza di 190 km/h. Abbiamo tenuto duro, guidando con prudenza e infine siamo giunti a Vik sotto una forte nevicata. 

La nature toglie, l'Islanda restituisce

Di sicuro non è stato l'inizio del viaggio migliore in assoluto ma la caparbietà alla fine ci ha premiato. Ad attenderci tre giorni di sole e giornate terse a zonzo tra il sud est delle coste islandesi, il luogo più scenografico d'Islanda! Abbiamo vissuto giornate intense a fotografare ogni possibile riflesso di luce tra i ghiacci di Diamond Beach, tra le rocce basaltiche di Svartifoss, tra le lamiere del relitto aereo C 117, tra le onde a infrangersi sulla spiaggia nera, nell'immensità che si respira di fronte al ghiacciaio Svinafellsjokull... Non avevo mai visto l'Islanda tanto bella in inverno. E l'Islanda spesso restituisce ciò che ha tolto... Le ultime due notti infatti le abbiamo trascorse a prendere del freddo, con il naso all'insù, ad ammirare una delle più belle ed emozionanti visioni che la natura, che Madre Natura, è in grado di offrirci: l'aurora danzante nel cielo che ci ha salutato con anche il suo vestito da sera... rosso!!!

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Immagina, e realizzerai. Sogna, e ti migliorerai. Abbi fiducia in te, perché sai più di quanto tu creda

zanzibar

 

Dopo la sfiancante salite al vulcano Kilimanjaro quello che vi voleva erano proprio alcuni giorni di relax nella bellissima isola di Zanzibar. Ci ero già stato nel 2008 ma questa volta non mi sono unicamente concentrato sulle spiagge e sul mare, sono infatti andato nel centro dell'isola a visitare una fattoria che coltiva spezie, ho fatto un saluto alle tartarughe giganti di Prison Island e ho dato un’occhiata pure al museo di Freddy Mercury a Stone Town.

E ovviamente mi sono anche immerso tra i famosi cavallucci marini.

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Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l’immenso

salita al kilimanjaro

Sarà probabilmente il suo nome: Kilimangiaro. Sarà come svetta dalla piatta savana quell'unica montagna africana libera da ogni altra catena montuosa. Sarà che è  un vulcano, e un vulcano tra i più belli del mondo. Sarà per quell'anello di neve in cima e gli animali alla sua base. Sarà per un sacco di altre motivazioni ma il monte Kilimanjaro mi ha da sempre affascinato. Al punto che ho deciso di iniziare l'anno raggiungendo la cima del suo cratere.

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#StopOver: 10 ore ad Amsterdam

Amsterdam

Lo so, lo so, Amsterdam è conosciuta soprattutto per i suoi coffee shop e per le prostitute in vetrina nel suo quartiere a luci rosse ma avendo l’opportunità di tornarci per la terza volta nella mi vita durante uno stop over di dieci ore ho pensato fosse più opportuno raccontarvi quello che davvero ha da offrire questa città in così poco tempo senza chiudersi in una sala fumante...

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