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Lo zaino per il Cammino dei Briganti in tenda

zaino cammino briganti

Il Cammino dei Briganti supera i 100 chilometri, da percorrere a piedi e nelle mie intenzioni in 5 o al massimo 6 giorni. Viaggiando in bicicletta non potevo contare su uno zaino più adeguato, direi un 40/45 litri almeno, ma su un piccolo zainetto da 22 litri... Mi sono dovuto ingegnare e inevitabilmente ho dovuto anche compiere alcuni errori.

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Friuli Occidentale: la sorpresa che non ti aspetti

friuli

Sono ormai mesi che sentiamo parlare di turismo di prossimità e di riscoperta dell'Italia, soprattutto quella meno conosciuta e non assalita dalle grandi masse. Autentiche perle e tesori nascosti che quest'anno ci siamo ritrovati a scoprire con la consapevolezza che non c’è alcun bisogno di andare all'estero per vivere autentiche emozioni e soprattutto adrenalina nella natura.

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Cammino dei Briganti #3: le ultime tappe

Cammino dei Briganti

Terzo approfondimento sul Cammino dei Briganti raccontandoti passo per passo, tappa per  tappa, tutto ciò che ho incontrato sul sentiero. Dopo le prime due tappe di avvicinamento a Cartore, la terza trascorsa al Lago della Duchessa, con  le ultime due si ritorna al punto di partenza, ovvero Sante Marie.

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CAMMINO DEI BRIGANTI #2: LA TAPPA ALLA DUCHESSA

La duchessa

La tappa facoltativa che porta al Lago della Duchessa è il cosiddetto Anello di Cartore: due sono le alternative, una più semplice di 12 km e una di 15 km, ma con dislivelli più importanti e consigliata solo per escursionisti esperti. Come nelle precedenti tappe mi sono riservato di  scegliere solo una volta in cima, dove ho conosciuto dal vivo la storia del pastore Americo. E alla fine ho optato per  il circuito lungo, 15 km di bellezza assoluta. 

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Cammino dei Briganti #1: le prime tappe

Cartore

Appena terminato il lockdown una delle mie priorità era tornare nella natura, possibilmente a fare trekking di più giorni in tenda e così mi sono buttato su un cammino che da qualche anno ha iniziato a far parlare di sé, il Cammino dei Briganti. Le aspettative, ve lo confesso, erano veramente alte ma non tutto è andato come immaginavo...

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Commenti recenti
Chiara Z
Ciao! Tra qualche giorno partiremo per il cammino e vorremmo farlo bivaccando. Ho letto però che la difficoltà potrebbe essere que... Leggi tutto
Martedì, 04 Agosto 2020 21:44
Trip Therapy
Partite in maniera autosufficiente perché recuperare del cibo è davvero difficile purtroppo....
Sabato, 08 Agosto 2020 16:28
Trip Therapy
Il percorso si presta se sei ben allenato. vai sul sito ufficiale e scaricati le tracce gps per il percorso in MTB
Venerdì, 14 Maggio 2021 14:23
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Alcuni ricordi odorano di luce

islanda

 È difficile riuscire a spiegare con parole cosa significa visitare un paese come l'Islanda: la natura è padrona come non mai, custode di questa terra di ghiacci, cascate e geyser. Un  luogo dove devi sempre fare i conti con Lei ma che ti sa sorprendere come poche volte nella vita con luci che esaltano i paesaggi desolati e illumina danzando il cielo scuro del Nord.

L'uragano

Per la mia sesta volta in Islanda, la seconda in pieno inverno, ho avuto un benvenuto per niente spiritoso: un uragano. Già l'Islanda è terra dove, viaggiando on the road, ad ogni stazione di servizio vi è sempre, h 24, un monitor acceso sulle condizioni meteo delle strade. Stavolta appena atterrato con il gruppo vi erano cartelli di allerta dovunque e persino l'autonoleggio si è più volte raccomandato di non mettersi alla guida il giorno seguente, erano attesi venti ad oltre 180 km/h. Tutti i programmi saltano, anziché iniziare ad esplorare subito l'isola, con il gruppo optiamo per starcene a Reykjavik due notti. 

Reykjavik

Avevo sempre sottovalutato la capitale islandese e gli avevo sempre dedicato poco tempo, giusto un pranzo da Sea Baron per una zuppa d'aragosta e qualche spiedino di pesce e un giro sia alla chiesa Hallgrímskirkja, un luogo di culto luterano moderno e imponente che domina la collina sopra la città, e infine un giretto per ammirrare i tanti murales che colorano gli edifici islandesi. È stata quindi l'occcasione per visitare l'Harpa, un centro conferenze e teatro che incanta spesso i passanti con giochi di luci artificiali e riflessi del sole sulle pareti esterne completamente vetrate. Un gioiello architettonico anche dentro con giochi a effetto con scale e colonne oltre agli innumerevoli specchi. La città ha un ritmo dolce e lento e si è rivelato molto piacevole passeggiare tra le sue vie sebbene il vento ci trascinasse via e abbiamo rischiato varie volte di cadere....

Verso Sud

Il giorno dopo l'uragano si è calmato ma i venti continuavano a soffiare fortissimo e mettersi in marcia poteva voler dire rischiare ancora tanto. Abbiamo deciso di muoverci piano cercando di raggiungere il posto più a sud possibile per poi riuscire a visitare il resto dell'isola senza dover rincorrere nulla quando le giornate erano previste migliori. Di solito lascio Skogafoss e Seljalandfoss come gran finale dei miei viaggi islandesi ma questa volta sono stati un ricco antipasto. Tutto sembrava andare per il meglio ma verso Vik i venti hanno cominciato ad aumentare sensibilmente raggiungendo i 53 m/s ovvero la bellezza di 190 km/h. Abbiamo tenuto duro, guidando con prudenza e infine siamo giunti a Vik sotto una forte nevicata. 

La nature toglie, l'Islanda restituisce

Di sicuro non è stato l'inizio del viaggio migliore in assoluto ma la caparbietà alla fine ci ha premiato. Ad attenderci tre giorni di sole e giornate terse a zonzo tra il sud est delle coste islandesi, il luogo più scenografico d'Islanda! Abbiamo vissuto giornate intense a fotografare ogni possibile riflesso di luce tra i ghiacci di Diamond Beach, tra le rocce basaltiche di Svartifoss, tra le lamiere del relitto aereo C 117, tra le onde a infrangersi sulla spiaggia nera, nell'immensità che si respira di fronte al ghiacciaio Svinafellsjokull... Non avevo mai visto l'Islanda tanto bella in inverno. E l'Islanda spesso restituisce ciò che ha tolto... Le ultime due notti infatti le abbiamo trascorse a prendere del freddo, con il naso all'insù, ad ammirare una delle più belle ed emozionanti visioni che la natura, che Madre Natura, è in grado di offrirci: l'aurora danzante nel cielo che ci ha salutato con anche il suo vestito da sera... rosso!!!

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#StopOver: 10 ore ad Amsterdam

Amsterdam

Lo so, lo so, Amsterdam è conosciuta soprattutto per i suoi coffee shop e per le prostitute in vetrina nel suo quartiere a luci rosse ma avendo l’opportunità di tornarci per la terza volta nella mi vita durante uno stop over di dieci ore ho pensato fosse più opportuno raccontarvi quello che davvero ha da offrire questa città in così poco tempo senza chiudersi in una sala fumante...

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#STOPOVER : 6 ORE A ISTANBUL

stop over a Istanbul

Quante volte vi è capitato di ritrovarvi per uno scalo lungo in un aeroporto e non sapere che fare? Anzi, a dirla tutta, da buoni wanderlusters in realtà sapevate che fare, ovvero prendere, uscire ed esplorare la città più vicina! Con circa 70 aerei che prendo all'anno ormai questa opportunità mi capita sempr più spesso e così dopo Monaco e Dubai è successo anche a Istanbul! Ma qui a venirmi in aiuto è stata una gran cosa...

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Sara
Ottimo l idea del tour ..spesso queste cose si scoprono strada facendo e nn vengono pubblicizzate per niente.
Venerdì, 31 Gennaio 2020 07:11
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#STOPOVER: 12 ORE A MONACO

STOP OVER 12 ORE A MONACO

Sono sempre stato una persona che cerca di cogliere le opportunità dai contrattempi. È una lezione imparata drasticamente durante il mio giro del mondo senza aerei: se succede qualcosa che ti fa cambiare strada oppure stravolge i tuoi piani non piangerti addosso, rimboccati le maniche e cerca di trasformare quella noiosa seccatura in qualcosa di memorabile.  

Inoltre oggi tra la tecnologia e internet tutto è ancora più alla portata di mano così come i flussi di informazioni.

Ma andiamo con ordine...

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Non esistono fiori in grado di reggere il confronto con la varietà dei colori che assume Lisbona alla luce del sole

lisbona

Il viaggio on the road alla scoperta del Portogallo non poteva che concludersi con una visita della sua capitale, Lisbona. Una città affascinante come poche altre con la sua architettura, i suoi colori, i suoi profumi e la sua gente. Lisbona è un must, una di quelle città da visitare almeno una volta nella vita.

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Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso

Algarve gli archi

Le alte rocce che spaccano l’oceano Atlantico sulle coste dell’Algarve sono uno di quei luoghi da vivere almeno una volta nella vita.Questa zona era il limite del mondo conosciuto per i nostri antenati, qui, su queste coste finiva il mondo.

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Recente commento in questo post
prabhu
one of beautiful place abdica, i would visit once if i ever get a chance. I am from india, travel blogger, just started my journey... Leggi tutto
Giovedì, 20 Giugno 2019 13:31
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Alcuni luoghi sono un enigma. Altri una spiegazione.

Sintra  - Portogallo

Ogni tanto mi piace fermarmi a fissare delle mappe o delle cartine. Un giorno, osservando quella europea, mi sono accorto che l’unico paese dell’Europa occidentale che non avevo ancora visitato era il Portogallo. Un paese molto gettonato ultimamente e che rappresentava la mia meta perfetta estiva: caldo, spiagge, le coste frastagliate e spettacolari dove dronare a più non posso e alcune città davvero degne di una visita.

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IL SILENZIO DEI MIEI PASSI

Il  cammino di Santiago

2189 chilometri in 72 giorni. 

Tanto è durato il mio pellegrinaggio silenzioso da Bobbio, in provincia di Piacenza, fino a Santiago de Compostela. Sono partito dal cuore della mia amata Val Trebbia perché credo fermamente che il luogo di partenza abbia un significato grande tanto quanto il luogo d’arrivo. Partire dunque da quei monti, da quella valle che ha significato la mia infanzia era come chiedere una sorta di protezione.

Ma perché ho deciso di aggiungere ai chilometri, alla fatica e a tutte le difficoltà di un viaggio del genere anche il voto di silenzio?

2189 chilometri in silenzio assoluto

Il mio era un messaggio.

Tornato a casa dal mio giro del mondo senza aerei mi sono interrogato tanto e soprattutto ho osservato tanto. Mi guardavo in giro e per la strada, nei bar, negli uffici, in casa, in televisione, le persone si parlavano le une sulle altre. Si urlano le proprie opinioni e non si presta minimamente ascolto. Evidente il fatto che non si ascolti il prossimo ma il più delle volte non si ascolta neppure se stessi. Quindi in questo mondo dove solo chi alza la voce riesce a farsi sentire io ho scelto di fare più rumore possibile: in silenzio.

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Forse non è ancora troppo tardi per imparare come amare e scordare come odiare

birmingham

Quando, come me, si é un vero e proprio viaggiatore seriale, non c’è proprio modo di starsene tranquilli a casa. E così, dopo il lungo cammino di Santiago dall’Italia in silenzio, avendo un weekend libero ho deciso di prendere un aereo e volare in Inghilterra verso le Midlands.

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DA BOBBIO A SANTIAGO DE COMPOSTELA, A PIEDI E CON IL VOTO DEL SILENZIO #7: L'arrivo a Santiago

arrivo a Santiago

72 giorni camminando in silenzio da Bobbio, ovvero dalla Valtrebbia e gli appennini piacentini fino a Santiago De Compostela: 2089 chilometri per arrivare di fronte alla sua maestosa cattedrale.

È la fine di un viaggio che, non dimentichiamolo mai, è innanzitutto un pellegrinaggio e come tale, da credenti o meno, bisogna approcciarsi. Da qualunque punto inizi questo cammino, si parte turisti, a volte viaggiatori, e si giunge comunque pellegrini. È un cammino che offre tante risposte, ma che prima di ogni cosa è in grado di mettere a nudo con le nostre domande più profonde e recondite. 

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DA BOBBIO A SANTIAGO DE COMPOSTELA, A PIEDI E CON IL VOTO DEL SILENZIO #6: due mesi in cammino -300 km a Santiago

IL CAMMINO

60 giorni tondi tondi di cammino silenzioso. 

1750 chilometri circa percorsi. 

Questo il bilancio numerico degli ultimi due mesi della mia vita. Dal ponte gobbo di Bobbio, da quel 15 settembre sembra passata una vita e allo stesso tempo sembra ieri che litigavo con le vesciche ai piedi sulla riviera del ponente ligure. Del silenzio voglio essere sincero, non mi pesa per nulla. Potrei continuare ancora settimane, addirittura mesi. Pesa indubbiamente più a chi mi sta vicino sia fisicamente che emotivamente. Due mesi trascorsi a svegliarsi ogni mattina all'alba con un solo scopo: camminare. Questo aspetto invece non ve lo nascondo, pesa eccome. Ho voglia di arrivare a destinazione, ho voglia di darmi una pacca sulla spalla e dirmi che ce l'ho fatta. Ho voglia di svegliarmi la mattina e passeggiare per le vie di una città. Ho voglia di mettere il Cammino nella mia vita quotidiana perchè questo ad oggi è l'insegnamento più grande che porto con me: la vita semplice, umile e gentile del Cammino dovrà essere la mia vita anche a casa.

 

I momenti difficili

Ovviamente ci sono stati e lo sono stati dal punto di vista fisico appena lasciata la Costa Azzurra, quando, addentrandomi tra i boschi della Provenza, una vescica non mi lasciava in pace ed ero arrivato al punto di voler mollare tutto. È successo poi vicino a Carcassonne quando mi sono trovato nel bel mezzo dell'esondazione dell'Aude e  tutto intorno a me era ricoperto di fango: mi sono sentito così piccolo e impotente e così in balia dell'universo poichè sarebbero bastate un paio di circostanze diverse per ritrovarsi invece nel bel mezzo di quella piena improvvisa. Ma non solo, ricordo la salita a Roncesvalle, con oltre mezzo metro di neve e la pioggia fitta a valle che mi hanno fatto arrivare in cima dilaniato. Gli ultimi 200 chilometri percorsi poi qui in Spagna, sull'altopiano delle Mesetas, 200 km piatti, monotoni e dalle condizioni atmosferiche proibitive: pioggia e raffiche di vento a 40 km/h quotidiane. Oggi, dopo due mesi in cammino costante i talloni  fanno male la sera, un ginocchio è infiammato, ma la testa tiene eccome, con tenacia e determinazione mi sta portando oltre quota 2000 km, verso Santiago e Finisterre. 

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DA BOBBIO A SANTIAGO DE COMPOSTELA, A PIEDI E CON IL VOTO DEL SILENZIO #5: l'inizio del cammino francese

Alto del perdono

Il cammino francese è iniziato e il mio pellegrinaggio verso Santiago de Compostela radicalmente cambiato. Non è più un viaggio solitario, ora con me ci sono altri pellegrini sulla strada. Pochi a dir la verità perché ora è la stagione con meno affluenza sul cammino, saremo circa una ventina a muoverci a mo’ di carovana.

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DA BOBBIO A SANTIAGO DE COMPOSTELA, A PIEDI E CON IL VOTO DEL SILENZIO #4: l'arrivo a Saint Jean Pied de Pord

Verso Santiago

1251 chilometri e 44 giorni in silenzio. Questo è stato il tempo e la distanza per raggiungere un piccolo punto sui Pirenei che solo un mese fa vedevo così lontano è così inarrivabile. Sì, ve lo giuro, chi mi conosce lo sa molto bene, ci sono stati momenti in cui raggiungere  Saint Jean Pied De Pord è stata una vera e propria utopia.  

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DA BOBBIO A SANTIAGO DE COMPOSTELA, A PIEDI E CON IL VOTO DEL SILENZIO #3: 1000 km, metà cammino

Pirenei

37 giorni di cammino, 1000 chilometri percorsi camminando in silenzio. Ho raggiunto e superato metà del mio cammino silenzioso da Bobbio fino a Santiago de Compostela. Fa sempre un certo effetto giungere a metà di un percorso, ancor di piuù se questo porta in dote anche una cifra tanto tonde come i 1000 chilometri. Proprio ora tra l'altro che il percorso inizia a snodarsi trai Pirenei, in salita, ma moralmente la strada è tutta in discesa. 

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DA BOBBIO A SANTIAGO DE COMPOSTELA, A PIEDI E CON IL VOTO DEL SILENZIO #2 I PRIMI GIORNI IN FRANCIA

moint victoire

Passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, ho raggiunto il traguardo di un mese in pellegrinaggio e, guardacaso, ho anche superato la soglia degli 800 chilometri percorsi che altro non sono che la durata, approssimativa, proprio del classico cammino di Santiago, per intenderci quello che parte da Saint Jean Pied de Pord, attraverso il cammino francese, porta fino all'Oceano Atlantico. So pertanto cosa vuol dire, almeno a livello di chilometraggio, effettuare un cammino. Un'esperienza forte, a tratti dolorosa sia fisicamente che mentalmente. È sicuramente un'esperienza temprante, che fortifica l'animo in profondità. 

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