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DA BOBBIO A SANTIAGO DE COMPOSTELA, A PIEDI E CON IL VOTO DEL SILENZIO #4: l'arrivo a Saint Jean Pied de Pord

Verso Santiago

1251 chilometri e 44 giorni in silenzio. Questo è stato il tempo e la distanza per raggiungere un piccolo punto sui Pirenei che solo un mese fa vedevo così lontano è così inarrivabile. Sì, ve lo giuro, chi mi conosce lo sa molto bene, ci sono stati momenti in cui raggiungere  Saint Jean Pied De Pord è stata una vera e propria utopia.  

 Perchè Saint Jean Pied de Pord è stato così importante per me

Saint Jean Pied de Pord lo conoscono molto bene gli amanti del Cammino di Santiago. Per tutti gli altri è semplicemente sconosciuto e lo era anche per me, almeno fino a sei mesi fa. Quando stavo valutando di intraprendere questo cammino valutai ovviamente di partire da questa località. Perchè? Perchè segna l'inizio ufficiale del Cammino Francese, il più conosciuto e famoso di tutti i Cammini diretti a Santiago. Si entra attraverso l’antica porta di Saint Jacques, crocevia per tutti i pellegrini e ora dichiarata Patrimonio dell'umanità UNESCO.  

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Un arrivo ed una nuova partenza

Per tantissimi pellegrini è quindi lo stesso varcare quella porta un vero e proprio inizio, si tratta del passaggio simbolico per iniziare appunto il Cammino Francese, il pellegrinaggio a Santiago de Compostela che oserei definire il classico per antonomasia.Per me invece ha significato un importante punto di arrivo, secondo solo proprio a Santiago de Compostela stesso. Perché per arrivare fin qui ho dovuto percorrere vie che non sono utilizzate solitamente dai pellegrini, non ci sono strutture di accoglienza e quando uno fa voto di silenzio tutto questo diventa terribilmente difficile. Dopo aver camminato per 40 chilometri ed oltre bussare alle porte, cercare nelle chiese o nelle parrocchie e riuscire a ricevere ospitalità mostrando un biglietto che descrive il mio voto e la mia situazione vi assicuro che spesso è stato frustrante. Tuttavia, ormai lo dico a denti stretti, anche molto divertente, soprattutto quando mi spacciavo per straniero in Liguria e sentivo tutti i commenti che le persone facevano. In Francia invece è stato invece particolarmente complesso perché io non parlo la  lingua locale e i primi giorni facevo anche molta fatica a comprenderla. Sono entrato anche molto scettico in Francia, figlio di pregiudizi consolidati nella nostra mentalità e figlio anche dei periodi trascorsi oltralpe da adolescente. Dopo un mese mi sono dovuto completamente ricredere: ho ottenuto maggiore ospitalità ed accoglienza in questa terra che nel mio paese. I francesi sono tutto tranne che antipatici e hanno una spiccata attitudine all'ospitalità. Certo, non sono particolarmente espansivi, ma se li impari ad approcciare le situazioni svoltano completamente. 

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Il silenzio per 45 giorni

Proprio in Francia ho imparato ancora di più a gestire il mio voto di silenzio che, a parte qualche piccolo problema quotidiano, mi ha regalato immense soddisfazioni. Ho scelto di fare questo voto per un motivo ben preciso: la gente ha smesso di ascoltare se stessi e soprattutto gli altri.  Io per primo. E quindi ho iniziato ad ascoltare me stesso, partendo dal silenzio dei miei passi. I miei respiri, le mie emozioni, i miei pensieri, la natura intorno a me, il mondo e infine le persone. Sì, perchè sebbene per ogni conversazione dovessi passare attraverso un traduttore, ho avuto momenti di profonde conversazioni con tutte quelle persone a cui il mio silenzio infondeva in realtà fiducia. Si sono sentite libere per la prima volta di parlare. Avevano di fronte una persona all'ascolta con tempi dilatati. E cosiì svanisce l'ansia di dover esprimere le opinioni, di essere giudicati, di giudicare, inizia il vero e proprio ascolto. Vi assicuro che è bellissimo!

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L'itinerario

L'idea partendo da Bobbio, nella Val Trebbia piacentina era di raggiungere la Liguria e percorrere l'Alta Via dei monti liguri, ma subito mi sono dovuto confrontare con l'alto dispendio di energie e il lungo tempo necessario a percorrerla. Volevo arrivare in tempo qui sui Pirenei, quindi fin da subito ho dovuto accelerare spostando il mio itinerario sul lungomare di Ponente fino al confine e poi sulla costa Azzurra. Da lì, l'idea era di raggiungere il Cammino Tolosano ad Arles, poco dopo Aix en Provance, ma appena raggiunte le città degli impressionisti, a Saint Gilles ho dovuto cambiare i miei piani a causa dei cambiamenti repentini meteorologici che hanno iniziato a condizionare tutto il mio cammino fino ai Pirenei. Dapprima  quindi l’abbandono del Cammino Tolosano per quello del Piemonte Pirenaico. Poi l’alluvione e conseguente esondazione dell’Aude vicino a Carcassonne: un fatto tragico che è costato la vita a 12 persone e ha devastato un’intera area mentre mi trovavo esattamente nel centro della zona maggiormente colpita. A quel punto ho seguito il classico cammino fino Fajeaux dove qualche giorno dopo, di fronte al profilo dei Pirenei ho tagliato il traguardo dei 1000 chilometri, ma poi ho tagliato attraverso i Medi Pirenei fino a Lourdes in un contesto di campagna francese di una bellezza inaudita!

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L'arrivo a Lourdes e le ultime tappe francesi

Ho tirato dritto fino a Lourdes perché ormai questo cammino ha, anche per me, un valore spirituale. Ne sono rimasto allo stesso tempo affascinato e deluso per la coesistenza di sacralità e marketing spiccio nello stesso luogo. Ciò che non si può negare, tuttavia, è la sua bellezza e la sua magia: camminare vicino a quella grotta, di fronte a quel santuario mi ha fatto sentire pervaso di una energia difficile da raccontare. Da Lourdes esiste poi un piccolo cammino sui monti per giungere proprio a Saint Jean Pied de Pord. Il luogo dove tutto ha inizio e dove nel contempo finisce il mio viaggio solitario perché da domani, volente o nolente, inizierò a condividere la mia strada con altre persone,

E dopo 44 giorni senza parlare un solo pensiero: dilatare il tempo fino a Santiago percorrendolo nelle 34 tappe richieste oppure dato il mio allenamento, la capacità di camminare anche 45 chilometri al giorno sceglierò di accelerare per tornare a parlare, per abbracciare la statua di San Giacomo, per finire questi chilometri o semplicemente  per salutare il mare a Finisterre?

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