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Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l'altro

Kajuraho Temples

Il Kāma Sūtra è un antico testo indiano considerato come l'opera più importante nella letteratura sanscrita sull’amore.
Tratta dell’amore, del rapporto tra uomo e donna, del benessere, del senso etico e sì, anche delle unioni sessuali. Per la stragrande maggioranza della popolazione è unicamente un libro sulle posizioni, peraltro alcune veramente difficili, durante l’atto sessuale. Molti ne parlano e pochissimi hanno letto anche solo il libro secondo di questa vastissima opera, ovvero il libro dedicato proprio all’enciclopedia dei piaceri del sesso.



E così allo stesso modo è trattato Khajuraho, villaggio di poche migliaia di abitanti ad ovest di Varanasi, sulla strada per Agra ed il famosissimo Taj Mahal. Famoso per i templi del Kamasutra e per nient’altro.
Nulla di più falso invece: Khajuraho è innanzitutto patrimonio dell’umanità UNESCO e a pieno titolo e diritto. Ci sono oltre venti templi induisti e giainisti uno più bello dell’altro e perfettamente conservati. Grazie alla sua posizione isolata e grazie alle montagne e la giungla circostanti sono riusciti a difendere i templi dalla devastante invasione islamica del tredicesimo secolo.

Sono arrivato in questo sperduto villaggio con l’idea di ammirare questi templi e soprattutto spezzare il viaggio che da Varanasi mi avrebbe portato ad Agra.

Giungo a destinazione di prima mattina, dopo il mio primo viaggio notturno in un treno indiano, classe sleeper, una delle più popolari. Voglio subito sfatare il mito dei treni indiani secondo cui sono sporchi, sovrappopolati e pericolosi. Niente di tutto ciò, i nostri treni regionali sono molto più malfrequentati e luridi. I pericoli vengono da fuori, quando di notte si passa lentamente in villaggi sperduti e può capitare che una mano entri dal finestrino per cercare di rubare il cellulare, ma basta prestare attenzione e nel mio caso un signore indiano seduto di fronte a me mi aveva prontamente avvisato, così la nottata è passata senza gravi sorprese. Ho dormito bene e comodo.
Ho speso meno di 3 euro per compiere un viaggio di oltre 10 ore.

Una volta giunto a destinazione ho trovato alloggio in un bellissimo e quieto ashram, ovvero un posto simile alle guesthouse, ma che offre l’ambiente e l’opportunità di seguire al meglio corsi di yoga o meditazione o semplicemente praticare tali tecniche se si è già capaci.
Il titolare è un personaggio affabile e mi intrattengo con lui a parlare.
Parliamo di Vipassana, anch’egli praticante con questa tecnica, e poi del mondo e dei suoi problemi. Concordiamo che il mondo stia convergendo dentro una spirale di violenza ed aggressività che coinvolge tutte le persone, a qualsiasi strato sociale e su qualsiasi argomento. Penso al mio mondo, dove ci si scanna per un risultato sportivo e dove si accende la tv e si sente solo gente sbraitare. I telegiornali sono composti unicamente da cattive notizie e questo perché le belle non fanno notizia. È scontato, ma occorrerebbe un radicale cambio di vedute. Parliamo di Gandhi e di come sia riuscito a dare autonomia all’India colonizzata dagli inglesi grazie ad una rivoluzione non violenta. Penso che ci dimentichiamo troppo spesso di questi esempi storici preferendo aggrapparci a soluzioni rapide,violente ed esasperanti che non fanno altro che ripresentarsi ciclicamente in varie lotte e purtroppo guerre. La violenza genera violenza e in questo momento della mia vita sono più propenso ad ascoltare chi porta un messaggio diverso, ovvero di ricerca della felicità, della pace e dell’armonia. Mi cita un’altro grande personaggio vissuto in India sebbene albanese di origini, Madre Teresa di Calcutta: questa gran donna soleva dire che non avrebbe mai partecipato ad una manifestazione contro la guerra, ma che si sarebbe adoperata attivamente qualora ci fosse stata una manifestazione in favore della pace.
Un punto di vista non così lontano, ma profondamente diverso.

E così passo la mia mattinata a Khajuraho e dopo un chai, una doccia e un controllo alle mail mi dirigo immediatamente alla visita dei famosi templi del Kamasutra.
Risalgono ad oltre mille anni fa e sono disposti secondo i punti cardinali. I più famosi sono quelli ad ovest dove si paga il biglietto per visitarli e soprattutto dove i pochi turisti occidentali presenti vengono presi d’assalto da decine di indiani che cercano di vendere qualsiasi cosa o servizi. Ai loro occhi siamo dei bancomat che camminano. Non è una bella sensazione e mi innervosisco al riguardo.
Non senza fatica riesco ad entrare senza dare ascolto a nessuno di loro.
Il parco, creato apposta per far risaltare questi meravigliosi tempi ha un giardino all’inglese ben curato. E sì, sui fianchi di questi magnifici templi campeggiano le famose posizioni del libro secondo del Kāma Sūtra. Sculture bellissime, erotiche e raffinate in perfetto stato di conservazione.
Poi però ci sono anche altri tre gruppi di templi meno famosi, meno curati, ma personalmente più interessanti: quelli a nord, e poi a sud e ad est. Uno più bello degli altri e diversi tra loro. Sono rimasto affascinato da questa sconvolgente bellezza. Statue di Shiva e Ganesh, raffigurazioni sublimi di donne.

Ho scoperto questi templi grazie ad una persona che non mi ha guardano come un bancomat ambulante: un ragazzino incontrato sulla strada. Aveva notato la mia insofferenza nel ricevere così tanto pressing dei venditori e mi si è approcciato chiedendomi solamente di poter chiacchierare con lui per poter migliorare il proprio inglese. Ha diciannove anni e mi spiega che di fronte ai templi non vivono gli abitanti di Khajuraho, ma indiani provenienti da tutto lo stato alla ricerca di vendere qualsiasi oggetto o servizio ai turisti. Per quello sono così insistenti, a queste persone interessa poco il villaggio e la nomea che si potrebbe creare.
Mi carica sulla sua moto insieme ad un suo coetaneo in grado di parlare meglio inglese e mi porta a fare un giro per il vero villaggio. Oltre a cani randagi e mucche, fa la sua comparsa anche il maiale randagio. Mi ricorda il villaggio della Kathmandu Valley dove aiutavo i ragazzi dell’orfanotrofio (anche voi non dimenticatevi di Human Traction! ). Ho trovato quella vita semplice, rurale, di campagna che a me piace tanto.
Mi offre un chai a casa sua e conosco la sua famiglia. Il padre guida un tuk tuk e così per aiutarlo prenoto i suoi servizi per il mattino seguente alla metà del prezzo solitamente pagato da un turista. Mi porta a visitare i templi nord e sud, decisamente i migliori e poi quelli ad est. Ci fermiamo sotto un albero a rinfrescarci e a parlare. È molto maturo per la sua età, parliamo del famoso recente discorso del primo ministro indiano, ma mi risponde con scetticismo. Guarda al mondo occidentale con desiderio, ma anche avversione per quello che sta portando alla sua cultura. Quello che avevo già notato qui in Asia ovvero lo slancio verso il peggio che la nostra cultura occidentale offre, rischiando di perdere contatto con tradizioni culturali radicate da oltre duemila anni.
Mi ha dato una mano per trovare un contatto a Rishikash, la città degli asceti, una delle mie prossime destinazioni.
Non mi ha chiesto neanche mezza rupia di mancia, ma mi sono sentito in dovere di offrigli una cena ed il pieno alla moto.

A Khajuraho sono andato per vedere i templi del Kāma Sūtra, ma ho trovato molto di più. Mi sarebbe piaciuto fermarmi più a lungo, andare sulle montagne limitrofe, ma ora sono tornato sulla strada ed il viaggio è prioritario.
Come il libro del Kāma Sūtra ha al suo interno molto più che le famose posizioni, Khajuraho mi ha offerto molto, molto di più dei sui templi a pagamento.

Ora la destinazione è Agra ed il suo famoso Taj Mahal, una delle sette meraviglie del mondo. Parto un po’ scettico, ma quella simmetria perfetta vista in cartolina mi affascina ugualmente e poi ho ricominciato a scoprire che in viaggio non esistono solo posti da fotografare, ma emozioni e incontri da vivere.

Sono sicuro che quindi mi riserverà ben più del famosissimo mausoleo.









Kama Sutra is an ancient Indian text regarded as the most important work on love in Sanskrit literature. 
The book investigate about, relationship between man and woman, love, well-being, ethics and yes, sexual unions as well.
For most of the people it is only a book about sex positions, some of which look like really difficult to perform. Many talk about it but very few have read at least the second book of this huge work, a real encyclopedia of sex pleasures . 


On the way to Agra and its famous Taj Mahal a few thousand inhabitants village called Khajuraho, suffers from the same misperception of the great book.

Nonetheless , Khajuraho is an UNESCO World Heritage Site with full right title. More than twenty Hindu and Jain temples  are perfectly preserved. The natural barrier of the surroundings mountains and the jungle protected the shrine from devastating Islamic invasion during the thirteenth century. 

I went to this remote village with the only idea to visit these temples while breaking the journey from Varanasi to Agra. 

I reach my destination early in the morning, after my first night spent on an Indian train into a sleeper class, which is one of the cheapest. I want to wipe out the urban legends describing Indian trains as dirty, overcrowded and dangerous. None of these are true, Italian local trains are much more dangerous and filthy!
Dangers come from outside at night time, when the train is slowly passing through remote villages. An hand might sneak through the window trying to steal a mobile. You just need to pay a bit of attention. An Indian gentleman sitting in front promptly informed me, so the night passed without relevant surprises. I slept well and comfy spending less than 3 euro for more than 10 hours journey. 

Once at destination I found accommodation in a beautiful and peaceful ashram. Ashram is a place similar to guesthouses but offering the proper environment where to join the best yoga or meditation classes or just practicing the techniques, if one already known them. 
The owner is a kind dude and I enjoyed talking with him about Vipassana meditation, he also does practice this technique, and chatted about the world and its problems. We agreed the world is converging into a spiral of violence and aggression that involves all people, from all social classes and on any subject. I think about my world, where people argue for sport scores, when turning on the the TV, you only hear people yelling. News are composed exclusively by the bad ones, because the good ones don't really make a news.
It is obvious, but it would required a radical change of views. We discussed about Gandhi and his non-violent revolution. I believe we have too soon forgotten his historical examples, choosing to cling to violent and exhausting quick fixes which are cyclically reiterated in so many fighting and wars.
Violence begets violence while in this moment of my life I'm more inclined to listen to those who give a different message, like the pursuit of happiness, peace and harmony. He mentioned another great person lived in India, Mother Teresa of Colcatta, who used to say that she would never participated in a demonstration against war and she would rather involved herself actively in a demonstration for peace. 
Actually this point of view is not that far, but is deeply different.

So I spend my morning at Khajuraho and after a chai, a shower and a quick mail checking, I immediately headed to the famous Kamasutra temples. 
Dated back over thousand years they are placed according to the cardinal points. The most famous are those on the west side where you have to pay the entrance fee and where the few Western tourists are besieged by dozens of Indians vendors trying to sell anything . In their eyes we are like walking ATMs. It wasn't a nice feeling and I got nervous about it. 
Not without difficulty I went inside not paying attention to none of them. 
The park, created to underline these wonderful temples, has a well-tended garden. The famous positions of the second book of the Kama Sutra enhance these magnificent temples with fine erotic sculptures in a perfect state of preservation. 
Besides, there are three other groups of temples less famous, less cared for, but most interesting to me: the north, the south and the east ones. All different and deeply beautiful. I was fascinated by this shocking beauty. Statues of Shiva and Ganesh, sublime women depictions. 

I discovered these temples, thanks to a person who didn't look at me as if I were just a walking ATM: a boy met on the road. He had noticed my disappointment while getting so much pressure from salesmen. He approached me asking just for a conversation with me in order to improve his English.
He is nineteen and he explained me that none of the local people live in front of the temples of Khajuraho, only other Indians from all over the state looking forward to sell any item or service to tourists. That's why they are so insistent, these people are not interested in the little village and its reputation. 
I sat on his motorbike along with one of his mates speaking a better English and we went for a ride to the real village. Along with street dogs and cows, made its appearance also a street pig.
The place reminds me the village in Kathmandu Valley where I helped some kids (remember to support them!!! www.humantraction.org).
I re-discovered the simple rural life that I love so much. 
The guy offered me a chai at his house where I met his family. The father drives a tuk tuk and to help him I booked his services for the next morning at half of the price which tourists usually pay. He drove me to visit the north and south temples, definitely the best ones, and then to the east. We stopped under a tree to cool off and chat. He's a brilliant man, we talk about the famous recent speech of the Indian Prime Minister, but he replied with skepticism. He looks at the western world with wishful feeling but also with aversion for what it is is leading to his culture.
That's notable here in Asia: the aspiration towards the worst aspects of the Western world at the risk of losing contact with cultural traditions rooted for over 2000 years. 
He helped me to find a contact in Rishikash, one of my next destinations. 
He didn't ask me a single rupee tip, but I felt compelled to invite him for dinner and paid for fuel. 

I went to Khajuraho to visit the Kama Sutra temples but I found much more there.
I could have stayed longer and gone to the mountains nearby, but now I'm back on the road, the journey is a priority. 
As the book of Kama Sutra bears much more than famous sexual acts, Khajuraho has offered me much, much more than some temples on payment. 

Next destination is Agra with its famous Taj Mahal, one of the seven world wonders. I'm leaving a bit skeptical, but the perfect symmetry viewed on postcards fascinates me a lot .
I'm discovering that, besides places and landscapes where to take a picture, travel are places for great emotions and life encounters. 

I'm sure: I will find much more than the famous mausoleum.

Location (Map)

Una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo
Vedi mai una stella cadere e non ricordi cosa desi...

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