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Una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo

Taj mahal

Qui in India esiste un ottima app per lo smartphone che permette di visualizzare in tempo reale la disponibilità dei posti sui treni e procedere direttamente all’acquisto. Comodissima e utilissima. Peccato che per acquistare il treno che da Khajuraho mi portasse ad Agra ha avuto diversi problemi e per ben tre giorni a Varanasi non sono riuscito a completare l’acquisto. Solitamente viaggio in classe sleeper, la più economica, quella che permette di stare a diretto contatto con la gente del posto e per un viaggio di circa otto, dieci ore si spende meno di trecento rupie ovvero circa tre euro. Quella volta mi è andata male, perché quando finalmente son riuscito a prendere i biglietti la classe sleeper era esaurita e così ho fatto l’upgrade alla seconda con aria condizionata. Mi ero un po’ innervosito al riguardo perché costa quasi il triplo, tuttavia ho imparato a prendere tutti questi inconvenienti come piccoli segnali. In Russia, per esempio, grazie ad un inconveniente simile ero riuscito ad evitare un errore madornale che mi avrebbe fatto perdere soldi, tempo e visto di ingresso per la Mongolia.


Anche stavolta è andata così: salgo sul treno e sul mio stesso compartimento una bella ragazza spagnola siede a pochi metri da me. Tra me e me penso che sia questo il risultato dell’inconveniente, ma invece non era così scontato. Di fianco a me siede un ragazzo indiano di circa venticinque anni, ben vestito e con un ottimo inglese parlato. È indubbiamente appartenente a caste alte ed iniziamo a parlare mentre continuo a sbirciare la ragazza spagnola.
Scopro che è un ingegnere, scrive su una guida ed è diretto ad Agra pure lui. È incuriosito dal mio viaggio e mi consiglia di fermarmi più giorni ad Agra, sostenendo che non vi è solo il Taj Mahal da visitare. Io, che già ero scettico sul Taj Mahal in sé, gli faccio capire che mi interessa stare il meno possibile in una città così turistica. Insiste e così si propone di accompagnarmi tutto il giorno per la città convinto a farmi cambiare idea.
Accetto volentieri l’invito, sembra preparato sull’argomento e avrò la possibilità di visitare più posti dividendo le spese e con il supporto di una persona del luogo.

Il programma della giornata è di quelli tosti, con sveglia alle quattro e trenta del mattino: come prima tappa prevede di andare subito ad ammirare il Taj Mahal, dalla parte nord per gustarsi l’alba ed i suoi meravigliosi colori. Si rivelerà un’ottima idea perché a quell’ora non è per niente affollato e si possono fare bellissime fotografie.
Facciamo colazione per strada quando è ancora notte e c’è buio. Entriamo in un parco con il sole che si sta alzando e sulla destra ecco ergersi una delle sette meraviglie del mondo.
È semplicemente magnifico. La bellezza del Taj Mahal lascia letteralmente senza parole: simmetrie perfette tra il mausoleo e i suoi minareti. Marmo bianco e pietre preziose compongono le facciate. Tra me e questa meraviglia solo un fiume per una visione totalmente riservata. Tutto il mio scetticismo scompare e mi rendo conto di essere di fronte ad una di quelle opere dell’essere umano che lo elevano spiritualmente e culturalmente. Emozioni simili le avevo provate solo alla galleria degli Uffizi a Firenze, al musee d’Orsay a Parigi, all’Opera House di Sydney, alla pagoda di Shwedagon a Yangoon. L’Uomo può arrivare a tanto, può riuscire davvero a concepire e realizzare qualcosa di così sublime e perfetto.

Scatto qualche foto e poi Saurav, questo il suo nome , mi richiama all’ordine perché siamo già in ritardo sulla tabella di marcia… d’altronde è un ingegnere…

Avevamo a disposizione un tuk tuk per tutta la giornata a meno di settecento rupie. Mai soldi furono spesi meglio: dapprima ci rechiamo a visitare il cosiddetto baby Taj ovvero un mausoleo in marmo, più piccolo rispetto al Taj Mahal. Interamente costruito in marmo bianco ha al suo interno preziosi decori in gemme. È stato costruito nel 1620 circa e difatti è il precursore del suo “fratello maggiore”.
Siamo ancora ad Agra città e ne approfittiamo per altre visitare altri monumenti, altrettanto spettacolari.
Verso le 9 del mattino il caldo opprimente incomincia a farsi sentire e così iniziamo ad uscire dalla città e andiamo a mangiare al Guru Ka Tal, ovvero un posto dedicato ai credenti Sikh che resta tuttavia aperto a tutti, a patto di rispettarne le regole. È un posto molto bello e pulito, dove si può mangiare offrendo una piccola donazione. Si entra scalzi e occorre coprirsi la testa. I Sikh ricordano gli antichi maharaja: turbanti color zafferano in testa, barbe folte lunghissime con baffi arricciati all’insù. Sono ospitali e rispettosi, ma non mi sono permesso di fare video o foto.

Con lo stomaco pieno ci dirigiamo a Sikandra, un mausoleo fatto costruire dall’imperatore Akbar e che rappresenta alla perfezione la fusione tra l’architettura induista e la corrente islamica di quegli anni di convivenza. Anche in questo caso simmetrie perfette e grandissimi spazi intorno. Spicca tuttavia l’assenza di sfarzi all’interno dove la tomba è alla fine di un lungo cunicolo in una sala totalmente bianca. Siamo a circa quindici chilometri da Agra e mi sembra di aver già visto tanto, ma non siamo nemmeno a metà giornata.
L’amico ingegnere con aria soddisfatta si congratula con se stesso ammettendo che ora siamo in anticipo sulla tabella di marcia.
Ci allontaniamo ancora di più compiendo circa quaranta chilometri e arriviamo alla spettacolare moschea di Fatehpur Sikri, costruita sopra un monte che domina tutta la pianura circostante. Sono sbalordito da cotanta bellezza e maestosità e purtroppo molto deluso dal comportamento della popolazione qui presente. È un patrimonio dell’umanità UNESCO e purtroppo sembra che tutti questi patrimoni vengano presi d’assalto da venditori di qualunque souvenir. Mi sento tranquillo perché sono con Saurav, ma noto che lui lo è un po’ meno. Sono molto insistenti qui e non fanno fare bella impressione alla popolazione indiana e inoltre prendono a male parole il mio amico, colpevole, secondo loro, di impedirgli il business. Mi rendo conto come certi posti meravigliosi vengano rovinati da queste persone tuttavia la colpa è anche e soprattutto dei turisti che non si sanno comportare. Arrivano carichi di soldi che regalano ovunque, anche ai bambini che dovrebbero essere gli ultimi ad essere costretti a lavorare così.
A parte gli inconvenienti lo scenario intorno è incredibile, i muri della moschea sono altissimi e rosso fuoco, una grande schiera di pellegrini presente tutti i giorni a visitarla.
Questa moschea di per sé merita la fermata ad Agra, ma sono solo a metà giornata.

Torniamo verso la città con il proposito di visitare l’interno del Taj Mahal al tramonto, così nel primo pomeriggio arriviamo all’Agra Fort, ovvero un vero e proprio castello, nel centro della città, perfettamente conservato. Al suo interno giardini bellissimi e sale in marmo bianco. Si domina la città e in lontananza ecco stagliarsi la sagoma del tanto atteso mausoleo.
A questo punto è arrivato il momento di dirigerci verso la famosa meraviglia.
Passiamo i controlli all’ingresso e mi impediscono di entrare con due fotocamere, mi sottopongono questioni anche sul glucometro, ma infine siamo dentro.
Porta sud, quella del parco che precede l’ingresso. Migliaia di turisti, ma uno scena da togliere il fiato. È stupendo, è poesia allo stato puro, è armonia, è magia, è perfezione, è purezza, è un dono d’amore, è il Taj Mahal.
Tutto il mio scetticismo è letteralmente scomparso, non ci sono parole per descriverlo tranne forse quelle perfette di Rabindranath Tagore, un poeta indiano:
“Una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo"
È un mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum. È una tomba in definitiva, ma non lo sembra. Se non fosse per la confusione al tramonto è ancora più bello, i colori risaltano di più e il marmo è di un colore panna. Restiamo fino a chiusura, in pratica ci cacciano fuori, scatto oltre trecento fotografie in due ore, mi sento felice di poter assistere ad uno spettacolo del genere.

Se non fosse stato per Saurav mi sarei perso quasi tutti questi siti storico-artistici e non avrei passato tutta la giornata ad esclamare meraviglia per ciò che ho visto fin qui.
E alla fine è stato grazie ad una app capricciosa dello smartphone… chissà che fine ha fatto la ragazza spagnola del treno…









A marble tear stops on the cheek of time


Here in India there is a great app for smartphones that allows you to check seat availability on trains and proceed directly to the purchase. It’s really convenient and useful. But unfortunately, when I tried to buy the ticket from Khajuraho to Agra the app didn’t work and for three days in Varanasi I wasn’t able to buy my ticket. I usually travel in sleeper class, which is the cheapest and the one that allows you to stay in direct contact with the locals. A journey of about eight hours costs less than three hundred rupees (about three euro). But that time, when I finally managed to get tickets the sleeper class was sold out and so I upgraded to the second class with air condition. I was a little bit nervous about it because it costs almost three times more, but I've learned to take all these drawbacks as small signals. In Russia, for example, because of a similar problem I was able to avoid a huge mistake that would mean lose money, time and entry visa to Mongolia.
Again it went like this: I got on the train and in my own compartment there was a beautiful Spanish girl sitting a few feet from me. In my mind I thought that this was the result of the app problems, but on the other hand was not so obvious. Beside me sits an Indian man of about twenty-five years old, well dressed and with fluent English. For sure he came from higher castes but when we started talking I continued to peek at the Spanish girl.
He’s an engineer, and he also writes on guide books and he was going to Agra as well. He was curious about my trip around the world and he suggested I stop several days in Agra, arguing that there is not only the Taj Mahal to visit. I was already skeptical about the Taj Mahal itself,so I explained to him that I wanted to stay as little as possible in touristy cities. He insisted, and at the end he proposed to take me all day visiting the city and its beautiful sites. At the end I changed my mind.
I gladly accepted the invitation because he knows a lot about architecture. Also I would have the opportunity to visit so many different places with a local support and also being able to share the costs.

The day's program was pretty hard: the wake up alarm was at half past four in the morning because the first step would be to go straight to see the Taj Mahal from the north side in order to enjoy the sunrise and its wonderful colors. Would be a very good idea because at that time it is not crowded and I can make beautiful photographs.
We had breakfast in the street when it was still night and it was dark. We went into a park with the sun rising on the right and we were standing in front of one of the seven world wonders.
It is simply magnificent. The beauty of the Taj Mahal literally leaves me speechless: perfect symmetries between the mausoleum and its minarets. White marble and precious stones make up the facades. Between me and this wonder just a river and no other. Like a private show. All my skepticism disappeared and I realized that I was in front of one of those works that elevate human beings spiritually and culturally. I felt emotions like only when I was at Uffizi Gallery in Florence, at the Musee d'Orsay in Paris, at the Sydney Opera House, and at the Shwedagon Pagoda in Yangon. Humans can really succeed in conceiving and creating something so sublime and perfect.

I took some pictures and then Saurav, this is his name, called me to get ready to leave because we were already late on the roadmap ... indeed he’s an engineer ...

He provided a tuk tuk for all day costing less than seven hundred rupees. Money was never spent better: at first we came to visit the “Baby Taj “, a marble mausoleum, smaller than the Taj Mahal. Entirely built in white marble has in its interior decoration in precious gems. It was built around 1620 and is in fact the forerunner of his big brother.
We were still in Agra city and had the opportunity to visit other monuments, just as spectacular.

Around 9am the oppressive heat begins to take its toll, and so we began to leave the city and go to eat at Guru Ka Tal, which is a place dedicated to the Sikh religion that remains open to all. It is a very nice and clean place, where it’s possible to eat well requiring only a small donation. Must enter barefoot and cover your head. That Sikh place reminded me of the ancient Maharajas: saffron turbans in the head, with long beards and bushy mustache curled upward. They are hospitable and respectful, but I didn't take any video or photo.

After this visit we headed to Sikandra, a mausoleum built by Emperor Akbar which is a perfect fusion between the architecture of Hindu and Islamic current in those years. Also in this case perfect symmetries and very large spaces. However there was a lack of glitz inside where the grave is just at the end of a long tunnel in a completely white room. We were about fifteen kilometers from Agra and I thought we've already seen a lot, but we weren't even halfway through the day.
The engineer friend congratulated himself by admitting that we were ahead of schedule.
We moved away even more, about forty kilometers, and arrived at the spectacular mosque of Fatehpur Sikri, built on the top of an hill overlooking the entire surrounding plain. I felt astounded by such great beauty and majesty, and unfortunately very disappointed by the behavior of the people here present. It is a UNESCO World Heritage Site, and unfortunately it seems that all of these sites are besieged by salesmen trying to sell you any kind of souvenirs. I felt comfortable because I was with Saurav, but I noticed that he was a bit nervous. The salesmen here are very pushy and do not make a good impression on the Indian people, speaking bad words to Saurav, accusing him of affecting them doing business. I realized how some wonderful places can be ruined by this kind of people. However, the fault is also and above all of the tourists who do not know how to behave. They come full of money offering it everywhere, even to the children which should be the last to be forced to do this kind of work.
Aside from the inconvenience, the scenery around is amazing, the walls of the mosque are very high colored like a red fire. A large group of pilgrims come to visit this every day.
This mosque is itself worth the stop in Agra, but I'm only halfway through the day.

We came back to the city with the intention of visiting the interior of the Taj Mahal at sunset, so in the afternoon we arrived first at Agra Fort, which is a real castle in the center of the city, perfectly preserved. Inside there are beautiful grounds and halls in white marble. It overlooks the city and from here it is possible to see in the distance the silhouette of the long-awaited mausoleum.

At this point it was time to head towards the famous wonder.
We passed the check point at the entrance and they prevented me from entering with two cameras, they also asked me some questions about my gluco-meter. But finally we were inside, this time from the south door, the one that precedes the entrance of the park. Thousands of tourists, but the scene takes your breath away. It's gorgeous, it's pure poetry, it’s harmony, it’s magic, it's perfection, it’s purity, it’s a gift of love, it’s the Taj Mahal.
All of my skepticism is literally gone. There are no words to describe it except maybe those perfect written by Rabindranath Tagore, an Indian poet:
"A marble tear stops on the cheek of time"
It’s a mausoleum built in 1632 by the Mughal emperor Shah Jahan in memory of his beloved wife Arjumand Banu Begum. It’s a grave in the end, but it doesn't seem that. If it were not for the crowds it would be even more beautiful at sunset. The colors stand out more and marble is a cream color. We stayed until closing time, at the end we were pushed out, I shot over three hundred pictures in two hours and I felt happy to have the opportunity to attend a show like that.

Thanks to my new found friend Saurav I would have missed almost all of these historical-artistic sites and I would not have spent the whole day being so often touched by wonder.

And in the end it was thanks to a temperamental smartphone app ... I wonder what happened to the Spanish girl ...

Location (Map)

Comunque scegliate di arricchire la vostra esperie...
Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno d...

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Commenti 6

Ospite - Mukti il Sabato, 06 Settembre 2014 21:16

si narra che durante la notte la luna si vergognasse ad uscire e risplendere considerata la bellezza di Arjumand. Buon proseguimento

si narra che durante la notte la luna si vergognasse ad uscire e risplendere considerata la bellezza di Arjumand. Buon proseguimento
Ospite - Claudio il Giovedì, 11 Settembre 2014 14:04

Bellissimo....
Grazie mille!!!

Bellissimo.... Grazie mille!!! ;)
Ospite - bonvi83 il Giovedì, 11 Settembre 2014 08:57

appunto.... ma che fine ha fatto la ragazza???? ;-)
comunque bel racconto e viaggio spettacolare..... chissà che immagini sei riuscito a cogliere....
buona strada..... VIAGGIATORE.....

appunto.... ma che fine ha fatto la ragazza???? ;-) comunque bel racconto e viaggio spettacolare..... chissà che immagini sei riuscito a cogliere.... buona strada..... VIAGGIATORE.....
Ospite - Claudio il Giovedì, 11 Settembre 2014 14:03

E chi lo sa??? Magari la reincontro per strada!!

E chi lo sa??? Magari la reincontro per strada!! ;)
Ospite - ginaedevis il Giovedì, 18 Settembre 2014 14:34

Ciao Claudio, non mi sono dimenticata di te, chiedo sempre alla mamma dove ti trovi.
Come stai?
Dopo l'India dove vai? Anche io voglio imparare bene l'inglese per girare tutto il mondo come te, però insieme alla mia famiglia. Ma sei proprio solo? Ti manca la tua famiglia? E gli amici?
Voglio dirti una cosa, questa estate ho fatto anche io un viaggio da sola senza mamma e papà. Sono stata una settimana ad un campo vela con i medici del gaslini di genova. Oltre ad avere scoperto di soffrire di mal di mare.....ho imparato a farmi l'insulina da sola!!!

Ciao Claudio.

La tua amica Maddi

Ciao Claudio, non mi sono dimenticata di te, chiedo sempre alla mamma dove ti trovi. Come stai? Dopo l'India dove vai? Anche io voglio imparare bene l'inglese per girare tutto il mondo come te, però insieme alla mia famiglia. Ma sei proprio solo? Ti manca la tua famiglia? E gli amici? Voglio dirti una cosa, questa estate ho fatto anche io un viaggio da sola senza mamma e papà. Sono stata una settimana ad un campo vela con i medici del gaslini di genova. Oltre ad avere scoperto di soffrire di mal di mare.....ho imparato a farmi l'insulina da sola!!! Ciao Claudio. La tua amica Maddi
Ospite - Claudio il Venerdì, 19 Settembre 2014 16:51

Ciao Maddy!!!
Sei una grande!!!che brava... Così si deve fare!!! Sono proprio felice di sentirti e fiero di te!
Io sto proprio bene, la trip therapy sembra proprio funzionare! Ora sto in India ancora un mese e poi vado in Thailandia. L'India è un paese meraviglioso e le persone che lo popolano altrettanto!
Mi raccomando con l'inglese, è importantissimo non solo per viaggiare. Gli amici e la famiglia mancano eccome, ma paradossalmente li sento più vicini ora perché nulla é più scontato e mi preoccupo davvero che stiano tutti bene...
Un grosso abbraccio,
Namastè

Ciao Maddy!!! Sei una grande!!!che brava... Così si deve fare!!! Sono proprio felice di sentirti e fiero di te! Io sto proprio bene, la trip therapy sembra proprio funzionare! Ora sto in India ancora un mese e poi vado in Thailandia. L'India è un paese meraviglioso e le persone che lo popolano altrettanto! Mi raccomando con l'inglese, è importantissimo non solo per viaggiare. Gli amici e la famiglia mancano eccome, ma paradossalmente li sento più vicini ora perché nulla é più scontato e mi preoccupo davvero che stiano tutti bene... Un grosso abbraccio, Namastè
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