Tan linda que enamora...

Le correnti dell'universo dominano il mio cammino attraverso il mondo.
Quasi un anno fa mi trovavo in Messico ed ero solo all'inizio della mia avventura centro e sudamericana. Uno degli ultimi giorni prima di attraversare l'ennesima frontiera verso il Belize mi fermo a Bacalar, un villaggio di fronte alla laguna dei setti colori.
Un luogo magico, bellissimo.
Mi fermo e per un motivo o per un altro non riesco a ripartire prima di una settimana.

Un giorno, conosco tre ragazzi argentini, i primi argentini del mio viaggio.
Iniziamo a parlare, due di loro sono una coppia. Proprio la coppia è la più interessata al mio viaggio. Provengono da una regione a nord dell'Argentina di cui non avevo minimamente sentito parlare: Salta.
Ci scambiamo i contatti e le solite promesse di incontrarsi nuovamente nel cammino.
Passano i mesi, attraverso tutto il centroamerica e poi entro in Colombia.
Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e infine Argentina.
Una volta toccata Ushuaia, la fine del mondo, l'idea è quella di risalire a nord. Ed è quel giorno, uno di quelli in cui mi metto a pianificare spostamenti e tempistiche che mi scrive Fernando e Lala, la coppia argentina conosciuta in Messico. Mi invitano al nord, a Salta. Nel frattempo, nel mio viaggio, avevo iniziato a sentir parlare di questa regione meravigliosa.
Arrivo un sabato pomeriggio dopo venti ore di bus da Mendoza.
Gli argentini sono davvero ospitali e Fernando e Lala non fanno eccezione. Mi accolgono in casa loro offrendomi una stanza privata con addirittura un bagno.
Da quanto tempo che non potevo godere di tali confort!
Il tempo di appoggiare lo zaino e siamo già a condividere un mate e a raccontarci gli ultimi mesi.
La sera usciamo e mi ritrovo a casa di amici, un normale sabato sera come non mi capitava da tempo. Mangiamo e poi usciamo per locali, in pratica la vita che non facevo da oltre due anni.
La domenica Fernando cucina un asado e la casa pare in festa per i tanti ospiti presenti. Tra questi il padrone di casa mi presenta Mario, che lavora per il ministero del turismo e cultura di Salta.
Sentendo la mia storia si entusiasma e ci promettiamo di rivederci l'indomani nel suo ufficio.
Io, che ancora non avevo visto neppure la città, mi ritrovo, di lunedì mattina, tra scrivanie e scartoffie all'interno di ufficio pubblico.
Quello che ancora non sapevo era tuttavia che sarei stato invitato nei dieci giorni seguenti a visitare tutta la regione con tour ed escursioni private. Non mi piace visitare le località in questa maniera, ma l'occasione è troppo ghiotta e accetto anche perché le distanze qui sono notevoli e non mi sarei mai potuto permettere di visitare così tanti luoghi visto il mio budget limitato.
Salta è una bella città all'interno di una verde valle. È a poco più di 1000 metri di altezza e tutto intorno vi sono alte montagne che arrivano a superare i 4000 metri.
In questa stagione il cielo è grigio e nuvoloso, in piazza gli aranci hanno quasi pronti i propri frutti, per terra cadono foglie gialle e marroni.
Non sulle montagne, non nella regione intorno.
Appena si sale per visitare paeselli tradizionali come Cachi o Cafayate, oppure San Antonio de Los Cobres o ancora Humauaca, il paesaggio e il clima cambiano radicalmente. Le nubi restano a valle e per un complesso di fattori non giungono quasi mai da quelle parti. Per questa ragione le montagne sono aride e a oltre 3000 metri si possono incontrare cactus candelabri alti fino a dodici metri.
Il cielo è azzurro e la notte le stelle danzano nel cielo.
In mezzo a questi altipiani scendono fiumi direttamente dalla cordigliera andina permettendo quindi floride coltivazioni tra cui anche vigneti.
Una volte quassù c'era il mare, l'oceano Pacifico.
Ed è per questo che le rocce, cariche di sale e magnesio e altri minerali hanno questi colori incredibili: rosso, ocra, giallo, grigio, bianco.
Ci sono deserti di sale come il più famoso Salar de Uyuni in Bolivia. Certo più piccoli, ma non per questo meno spettacolari.
Il cielo azzurro e il suolo dimensionato da esagoni perfetti, limpidamente bianco.
Qui le persone hanno i tratti somatici delle popolazioni indigene andine. Pelle scura, ben segnata, occhi e capelli corvini.
Qui secoli fa gli inca avevano già scoperto la magia di questi paesaggi. Ci sono grotte e caverne all'interno di valli dove gli inca compivano rituali e cerimonie.
E poi Purmamarca c'è una montagna di sette distinti colori.
Come i sette colori della laguna di Bacalar in Messico.
Lì dove la corrente dell'universo ha iniziato a soffiare e che pian piano, nove mesi dopo, mi ha portato qui.
Qui, a Salta, tan linda que enamora.


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Doveroso un GRAZIE al Ministerio de Turismo y Cultura de Salta

Se volete provare l'esperienza di scendere da 3500 metri di altezza in mountain bike attraverso i paesaggi spettacolari di Salta contattate:
http://saltabiking.com/

Se siete interessati al trekking per le bellissime grotte di Acsibi contattate Fido Aban qui: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Se passate per l'Argentina, per nessun motivo potete perdervi questa zona!!!!

Salta, tan linda que enamora... Ed è proprio così!!!