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Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia.

Rio Paraguay - Paraguay

Salta e tutta la sua provincia avevano esaltato tutte le mie sensazioni. Inoltre avevo avuto l'occasione di vivere ben al di sopra delle mie possibilità. Avevo una casa dove vivere, godevo di trasporti e guide private a mia disposizione, mangiavo su invito in ristoranti, ero persino chiamato a degustare vino.
Sono lentamente rientrato nella zona di confort che avevo abbandonato due anni prima. Potevo fermarmi ancora a lungo, ma il richiamo del viaggio, della strada è stato troppo, troppo forte.
Ti entra dentro più grande di qualsiasi desiderio materiale realizzato. È una scarica totale di energia in un corpo che iniziava a indolenzirsi.
È così che un giorno saluto Lala e Fernando, la coppia che mi stava ospitando, e mi reco alla stazione dei bus. Dove vado?


Non mi ero ancora posto seriamente la domanda.
Ad una decina di ore vi è il Paraguay, staterello sfigato tra l'Argentina, la Bolivia e il Brasile.
Nessuno se lo fila, pochissimi sono i turisti che si recano e lo visitano.
Cerco informazioni su internet, trovo quasi nulla. Gli argentini vanno solo ad Assuncion per fare acquisti più a buon mercato.
È l'ideale, quello che ci voleva. Mi metto in marcia, otto ore di bus.

Gli italiani credo siano unici al mondo, li trovi ovunque.
Arrivato nella capitale ci metto poco a conoscere un ragazzo di Brescia che ora vive in Paraguay da oltre due anni.
Mi porta in giro, mi fa conoscere la città, è davvero molto disponibile, ma in questo momento ho bisogno di camminare con le mie gambe. Durante le giornate trascorse ad Assuncion camminavo per ore, perdendomi tra i quartieri e gli anfratti della città.
Le domande, i dubbi li tenevo per la sera, quando, come una guida affabile me li chiariva.
La capitale è lo specchio dell'intera nazione: grandissimi sono i contrasti, economici e sociali.
Sinceramente ha poco da offrire, ma ha un carattere, un'anima che si respira ad ogni angolo. Carattere e anima tipica anche della popolazione locale, che inizia, da poco, ad aprirsi agli stranieri.
Persone umili, ma intraprendenti, estremamente gentili e disponibili. Donne meravigliose, seconde solo alle colombiane. Parlano con un loro tipico accento, quasi cantato, e il loro sorriso è contagioso. Ho avuto l'impressione che il paese non fosse per nulla pericoloso e con il trascorrere dei giorni ne ho avuto conferme.
Mi piace muovermi secondo le informazioni ricevute dalle persone del luogo, ma quando chiedevo cosa potessi visitare del Paraguay tutti mi parlavano dell'est, la zona che conduce alle famose cascate di Iguazu. Ma il paese si sviluppa molto di più verso ovest, inghiottito tra Bolivia e Brasile. Io volevo andare lì, nella zona che chiamano El Chaco e scoprirne qualcosa in più.
Un giorno parto verso Filadelfia, un piccolo paese mennonita nel mezzo di una pianura. Trovo ospitalità in una fattoria e mi fermo un paio di giorni. La vegetazione è molto bella, sebbene la pianura non aiuti a scorgere orizzonti indimenticabili. Qui è il regno dei tapiri, dei puma, dei coccodrilli e dei boa. Ma non solo, l'avvistamento di uccelli è probabilmente l'attrazione maggiore della zona. Camminando nei dintorni della fattoria ho potuto scorgere gufi, civette e persino tre picchi. Non ne avevo mai visto uno e devo confessare che è un animale che da sempre aveva suscitato il mio interesse. Ormai, con tutto quello che ho visto in questo giro del mondo resto molto più affascinato dalle piccole cose, dai dettagli e i particolari. Questa zona mi ricorda molto la pampa boliviana, solo maggiormente organizzata in virtù della massiccia immigrazione tedesca e russa degli anni sessanta.
Sono nel mezzo del nulla tuttavia e un po' frustrato poiché effettivamente pare non ci sia granché da visitare e i trasporti sono molto difficili.
Finché non incontro un ragazzo inglese di Liverpool. Lui è in viaggio da quattro anni e ci siamo trovato nel medesimo luogo spinti da questa voglia di conoscere qualcosa ancora poco sviluppato.
Una mattina, passeggiando nei dintorni della fattoria mi racconta che andrà in Bolivia risalendo il fiume Paraguay che, nella zona nord del paese, è il confine naturale con il Brasile. Mi dice che è una barca di quelle vere, locali. Trasporta persone e mercanzie in paesi non raggiunti dalle strade. Si viaggia scomodi, dormendo in mezzo alla gente e si impiegano tre giorni per un tragitto che in bus servono circa dieci ore.
Eccolo, ci siamo! È proprio quel genere di avventura di cui avevo bisogno!
Preso da eccitazione mi precipito a raccogliere informazioni. Su internet poco o nulla, occorre chiamare al telefono diverse persone, tra cui, finalmente, il capitano. Tutti mi chiedono il perché voglia viaggiare su un mezzo tanto scomodo e lento, ma io passo oltre, non capirebbero.
La voglia di avventura, l'adrenalina di percorrere strade poco battute, il parlare e scherzare con la vera gente del luogo non ha prezzo. Ricordo con nostalgia i bus nepalesi e indiani, quelle situazioni al limite della sostenibilità umana, ma con così tante persone appresso. Storie, vite condivise per alcune ore con un emerito sconosciuto. Questa è l'essenza del mio viaggio, non sono solo i paesaggi, ma le persone, le loro esperienze, i loro racconti.
Poi chiaramente ci sono anche le immagini, quelle indelebili nella memoria come il tramonto che ho di fronte ora, sul Rio Paraguay. Uno dei più belli al mondo.
Da parte a me ho cassette di banane, sono seduto su un sacco di patate, condividendo un tererè con Juan e sua moglie. Parlano in guarany, è difficilissimo comprendere quello che mi dicono.
Arriva anche Jose, con quel suo cappello largo e lo stereo a cassette. Mi abbracciano e mi dicono che sono felici di condividere questo viaggio.
E io guardo quel tramonto, il placido scorrere dell'acqua con le nuvole rosa riflesse.
Non c'è nulla che mi faccia sentire più vivo che viaggiare, inteso come stato mentale oltre che fisico.
Non importa la destinazione, è il viaggio quello che conta.

Location (Map)

Si algo bueno te pasa, viaja para celebrar. Si alg...
Tan linda que enamora...

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Venerdì, 26 Aprile 2024
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