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Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi. Emozione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dallo spaesamento e della differenza.

Magic bus - Tasmania

Tornare in Australia è stato il primo grande passo nel raggiungere la realizzazione del mio sogno di girare il mondo senza aerei.
Aver potuto riassaporare questa terra dopo dieci anni è stato uno dei momenti più belli del mio viaggio.
Tuttavia i tempi si dilatavano poiché il cargo con cui avrei attraversato l’oceano pacifico era in ritardo di diverse settimane. L’Australia è un paese molto costoso e la mia prolungata permanenza stava per compromettere il resto del viaggio.


Oltre a questo il cemento, troppo quello visto nelle ultime settimane tra Sydney e Melbourne, città che comunque adoro.
È così la domenica di Pasqua mi affido nuovamente alle correnti universali.
Sin dal primo giorno del mio arrivo nella terra dei canguri avevo sempre sentito nominare una regione: la Tasmania.
Sì, quella del simpatico animaletto chiamato diavolo.
Sono a Melbourne e tutte le mattine vedo una enorme barca rossa passare davanti a St.Kilda. È lo Spirit of Tasmania, ovvero il traghetto che unisce l’isola più a sud con la terraferma australiana.
Decido di imbarcarmi ed esplorare nuovi territori visto che avevo già visitato gran parte della nazione.

Approdo la sera a Devonport, un piccolo paese sul mare. Gli unici alloggi economici sono nei piani sopra ai pub e così dopo un paio di pinte trovo subito dove dormire.
In Tasmania mi aspetta l’indomani un amico proveniente dalla mia stessa città con cui ero stato a Phillip Island.
Quello che non mi aspettavo era lo spettacolo davanti ai miei occhi.
Prendo un bus che mi avrebbe portato a Brighton, verso sud, dove il mio amico mi sarebbe venuto a prendere.
Il viaggio è stato a dire poco spettacolare tra vallate, fiumi, cascate e monti. È quasi autunno e i colori sono incredibili: rosso, giallo, arancio, verde… Davanti ai miei occhi quadri di paesaggi nemmeno lontanamente immaginati.

Scendo dal bus e salto nella macchina del mio amico, una toyota corolla di 30 anni fa comprata per pochi spiccioli. È tuttavia in sufficiente stato per portarci in cima ad un monte, attraverso strade sterrate e ripide. In cima il nostro alloggio.
Non posso credere ai miei occhi. Proprio lì, a strapiombo davanti ad una vallata meravigliosa un bus verde. Sì, proprio come quello di Alexander Supertramp.
Il fattore a cui diamo una mano per qualche giorno ne aveva arredato l’interno rendendolo un comodissimo giaciglio.
Passano i giorni tra piccoli lavori in fattoria e serate passate davanti al fuoco a raccontarci storie di viaggi e di mondi vissuti.
L’alba sorge proprio davanti al bus ed ogni risveglio è un’opera d’arte. Sogno ad occhi aperti. Torno a vivere in maniera basica, come in Nepal. Ritrovo il mio me stesso sedotto dalla città.

Dopo una settimana passata nel magic bus volgiamo le nostre strade alla scoperta di quest’incantevole isola. La capitale, Hobart, non è niente di che, ma ospita uno dei musei più interessanti al mondo. Si chiama Mona ed è la collezione privata di David Walsh, un tipo strampalato. Genio della matematica e grande giocatore di blackjack si è arricchito contando le carte ai casinò. Proveniente proprio dalla Tasmania ha deciso 4 anni fa di donarle un museo che portasse lustro a questa terra.
Al suo interno opere provocatorie e dissacranti condite da oggetti antichi e preziosi. La visita stessa è un’esperienza particolare attraverso opere multimediali che coinvolgono tutti i sensi.

Il giorno seguente ci spostiamo invece al lago St.Klaire, un parco naturale strepitoso che segna la fine del famosissimo overland trek, uno dei trekking più belli al mondo. Non abbiamo sufficiente di tempo per intraprenderlo e così ci dedichiamo a scalare il monte rufus, dalla cui cima ho potuto ammirare panorami indimenticabili.

L’ultima tappa prima del mio ritorno sulla terraferma l’ho dedicata ad Oyster Bay dove sono rimasto estasiato da una delle più belle baie mai viste nella mia vita: Wineglass Bay.
Foresta fitta si inchina ad un limbo di spiaggia bianca che infrange le onde di un mare blu profondo. La forma è quella di un elegante calice di vino, quelli con cui sorseggiare un prezioso rosso riserva.

Credo che a livello naturalistico la Tasmania abbia pochi rivali al mondo.

Ma arriva la chiamata dal cargo e in pochi giorni sono ad Adelaide.
Mi rendo conto che sono le mie ultime ore in Australia.
Qui nella terra che tanto amo e che tanto ho agognato. Finisce come tutto era iniziato. Quel giorno sulla strada dal porto di Brisbane alla città con lo zaino pesante sotto un cielo privo di nubi. Un cielo blu, blu Australia.
Finisce oggi, camminando verso il porto di Adelaide, sotto un cielo senza nubi, e quel colore, lassù. Blu, blu Australia.

Dieci anni fa promisi che sarei tornato, oggi non lo faccio. So che se un giorno tornerò in questa incredibile terra, sarà una scelta definitiva.
Ho il mondo davanti a me, una scelta che oggi non voglio compiere.

Per ora.


********************************









Going back to Australia has been the first big step to accomplish my goal of travelling around the world without flights. Being able to taste again this land, after ten years, has been one of the best moments of this trip. Unfortunately, times were dilating because my cargo to cross the Pacific Ocean had a delay of two weeks. Australia is a really expensive country and my prolonged stay was going to compromise the rest of the trip. Moreover, cement was bothering me, too much of it in the last two week in Sydney and Melbourne, cities that I love anyway. The Easter’s Sunday I give myself to universal strains again. I heard about Tasmania since I had landed in the land of Kangaroos. Yes, the one of the funny little animal called devil. I’m in Melbourne and every morning I see a red boat passing in front of St. Kilda. It’s the Spirit of Tasmania, the ferry linking the southern island to the Australian land. I decide to board and explore new territories since I have seen most of the country. I land in Devonport in the evening, a small town on the sea. The only cheap accommodations to sleep are over the pubs and so, after a couple of pints of beer, I find the place to sleep. A friend of mine, a compatriot who had been with me to Philip Island, was waiting for me the day after. I didn’t expect the amazing view in front of me though. I catch a bus to Brighton, southward, where my friend was going to pick me up. The trip has been amazing, passing through valleys, rivers, waterfalls and mountains. It’s almost autumn time and colors are wonderful: red, yellow, orange, green. In front of my eyes there are pictures of unimaginable landscapes. I get off the bus and I jump in my friend’s car, a 30 years old Toyota Corolla bought for a bunch of money. It’s good enough to carry us to the top of a mountain, passing through steep and dirt roads. There is our accommodation on the top of it. I can’t believe to my eyes. On a cliff, in front of a magical valley, there is a green bus. Yes, just like the one of Alexander Supertramp. The farmer, who we helped for a few days, had furnished it inside and it became a comfortable pallet. We spent days working a little in the farm and nights telling each other stories of journeys and experiences. The dawn is just right in front of the bus and every awakening is a work of art, a daydream. I go back to a rustic life as I did in Nepal. I find my inner self seduced by the city. After a week in the magic bus we go discover the roads of this marvelous island. The capital, Hobart, is not much but it hosts one of the most interesting museums of the world. It’s called Mona and it’s the private collection of David Walsh, a weird guy. He’s a math genius and big player of blackjack; he made money counting cards in the casino. He came from Tasmania and 4 years ago he decided to give those cards to a museum which could give prestige to the Hearth. You can see desecrating and provocative works dressed by precious and ancient objects. The visit itself is a unique experience through multimedia works captivating all senses. The day after we move to St. Klaire lake, a sensational natural park which marks the end of the very famous overland trek, one of the most amazing trekking of the world. We have no enough time to do it and so we hike Rufus Mountain, from the top of which unforgettable landscapes can be admired. The last stop, before going back to the land, has been Oyster Bay where I was astonished by one of the most incredible bays I’ve ever seen in my life: Wineglass Bay. A thick forest bows to a strip of white sand which strikes the deep blue sea’s waves. The shape is the one of an elegant wine stem glass, the one you use to sip precious reserved rouge. I think Tasmania, naturalistically speaking, has few foes. The cargo calls and in few days I reach Adelaide. I realize I have few more Australian hours, here in the land I love so much and I craved for so long. It ends as it began. That day I was on the road from Brisbane port to the city with my heavy backpack under a sky without clouds. A blue sky, Australian blue. It ends today, walking to Adelaide’s port, under a cloudless sky and that color right above me. Blue, blue Australia. Ten years ago I promised I would have come back, I don’t today. I know I’ll come back one day but it will be my final choice. I have the world in front of me, a choice I don’t want to make today. For now.

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L’orizzonte, ogni giorno, un po’ più in là.
Un altro modo di scoprire se stessi percorrendo un...

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Commenti 1

Simone Fiorentin il Domenica, 04 Marzo 2018 13:07

Ciao Claudio!
Complimenti per il tuo blog, i tuoi articoli mi inspirano e credo sia una gran cosa aiutare gli altri a seguire i propri sogni come hai fatto tu!
Prima dici che questa è stata la tua seconda volta in Australia, hai fatto il working/holiday qualche anno fa per caso?
Continua così!

Ciao Claudio! Complimenti per il tuo blog, i tuoi articoli mi inspirano e credo sia una gran cosa aiutare gli altri a seguire i propri sogni come hai fatto tu! Prima dici che questa è stata la tua seconda volta in Australia, hai fatto il working/holiday qualche anno fa per caso? Continua così!
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