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Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo

Monte Emei

“Tutto è diventato cosi’ facile oggi che non si prova più piacere per nulla. Il capire qualcosa è una gioia, ma solo se è legato a uno sforzo”
Scriveva così Tiziano Terzani nel suo libro “Un Indovino Mi Disse”, un libro che mi ispirato tantissimo nell’intraprendere questa avventura.


Terzani, cronista per il Der Spiegel, giornale tedesco, decise, a cavallo degli anni settanta, di non prendere alcun aereo per un anno intero. L’indicazione gli era stata fornita da un indovino, anni prima, prevedendone la morte se durante quell’anno avesse bucato il cielo. Impresa non semplice per lui nel bel mezzo della guerra in Vietnam e di tutte le rivolte che stavano nascendo nel sud est asiatico dove Terzani era di stanza. Ma tant’è, cocciuto e testardo, riuscì nella sua impresa e la raccontò proprio in quel libro.
Lo sforzo senza il quale non si riesce appieno a capire nemmeno le gioie è uno dei capisaldi della mia avventura. Tutto è diventato così facile oggi, come volare da A a B e non accorgersi di tutto quello che ci passa sotto. Passare da un aeroporto uguale ad un altro con l’unica differenza nelle lingue dei cartelli. Non fraintendetemi, la globalizzazione e la facilità dei trasporti ha permesso enormi conquiste anche all’uomo comune, ma nel contempo ritengo che ci stiamo perdendo qualcosa.

Io con il mio modo di intendere il viaggio fuggo da tutto questo e come Terzani non prendo l’aereo perché voglio davvero vedere cosa c’è nel mezzo di questo globo, vedere i connotati delle persone cambiare e arrivare alla meta conscio di aver compiuto quello sforzo per cui il traguardo è ancora più bello. Mi mischio alle persone, mangio i loro cibi, frequento i loro posti per integrarmi il più possibile, conscio che tuttavia una vera e propria integrazione sfuggirà anche a me.

Piccola metafora di tutto questo sono stati i miei tre giorni nel Sichuan, regione della Cina meridionale al confine con Tibet e Birmania. Regione famosa per i suoi parchi naturali e per uno dei suoi più famosi abitanti: il panda gigante. Potevo tranquillamente evitarmi tre giorni qui per vedere il panda in quanto bastava andare allo zoo di Pechino, ma onestamente non è la stessa cosa. A Chengdu c’è una sorta di santuario dove circa una cinquantina di panda vengono aiutati a preservare la propria razza visto che sono a fortissimo rischio di estinzione. Non si è certi di vederli una volta entrati nel santuario, c’è da sperare che non piova e non faccia troppo caldo. Nel mio caso mi sono alzato all’alba e dopo un paio d’ore in bus locali sono stato abbastanza fortunato da poterne ammirare alcuni esemplari.
Il panda è un animale meraviglioso, è un orso con le sembianze e gli atteggiamenti quasi umani, quelle macchie nere sugli occhi lo rendono quasi buffo e intellettuale. Fin da piccolo sono stato abituato a pensare al panda come all’animale per antonomasia in via d’estinzione e da allora cullavo il sogno di poterlo ammirare libero. Ho realizzato quindi un sogno che durava da quasi trent'anni e la soddisfazione è stata enorme.

Il giorno dopo mi sono poi diretto verso il monte Emei per un trekking che sapevo essere molto impegnativo, ma che mi avrebbe permesso di dormire in un monastero buddista sul picco di una montagna. Vi erano due modi per visitare il monte: il primo era prendere un bus dal paesino a valle e in un ora e mezza si era alla partenza di una funivia che avrebbe portato sulla cima in mezz’ora. Dalla sommità si sarebbe potuto scendere e in due giorni di cammino di ritorno al paesino a valle per rientrare poi a Chengdu. Il secondo tragitto, consigliassimo per le vedute e gli scenari, ma sconsigliato per la fatica prevedeva di salire attraverso il trekking da valle. Sette ore il primo giorno, stop al monastero per riposarsi una notte e sei ore il giorno dopo di cui solo le ultime quattro in discesa. È stato massacrante, dopo le prime due ore già sentivo la fatica poiché la partenza era a circa 300 metri e il territorio è foresta pluviale, inoltre durante la stagione delle piogge, pertanto l’umidità era altissima e i primi tre chilometri di salita a gradini era già di per sé provante. Le successive tre ore hanno alternato saliscendi e pianure e gli scorci, all’interno della gola erano impressionanti. La vera prova sono state le ultime due ore e mezza, solo salita con un dislivello di circa mille metri. Ci sono stati momenti in cui ho temuto di non farcela, volevo abbandonare, stendere il sacco a pelo per terra e dormire dove mi trovavo oppure tornare indietro. Ho tenuto duro e la gioia per la soddisfazione di raggiungere la meta è stata impagabile. Ed è proprio in quel momento in cui ho realizzato che a volte lo sforzo per raggiungere mete e obiettivi è già di per se il traguardo.
Alzarsi all’alba in un monastero, circondato da alberi e profumo di incenso, come sveglia le preghiere dei monaci ed una sensazione di pace e tranquillità raramente provata. La fatica è stata ampiamente ripagata e mi auguro che tutto il mio viaggio intorno al mondo possa essere così: fatica, sbattimenti, ore ed ore su treni e bus locali, schiena a pezzi, ma la possibilità di interagire davvero con le persone locali, vederle apprezzare il fatto che sono in mezzo a loro con curiosità e voglia di imparare. E quando arriverò alla fine sarebbe bello poter sentire questa sensazione di benessere come la mattina accarezzato dalla brezza fresca del monastero.

Intanto nel viaggio mi godo il profumo della libertà.

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Commenti 2

Ospite - Ari76 il Giovedì, 03 Luglio 2014 14:37

l'atteggiamento del panda nei confronti del mondo è fantastico! Sta lì spaparanzato manco fosse in posa per farsi fotografare e se ne frega! Di tutto! Dovremmo vivere così anche noi..........restando stesi a sgranocchiare roba verde! Meravigliosi!!!!

l'atteggiamento del panda nei confronti del mondo è fantastico! Sta lì spaparanzato manco fosse in posa per farsi fotografare e se ne frega! Di tutto! Dovremmo vivere così anche noi..........restando stesi a sgranocchiare roba verde! Meravigliosi!!!!
Ospite - Claudio il Giovedì, 03 Luglio 2014 14:47

eheheheheheh

Hai ragione!

eheheheheheh Hai ragione!
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