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La preparazione del viaggio - Maggio 2014

Preparare un viaggio intorno al mondo non è impresa semplice per nessuno, essere diabetico implica una pianificazione ancora più accurata. Occorre studiare gli itinerari, conoscere le possibili difficoltà nel poter reperire insulina in casi di emergenza , strutturarsi con adeguate scorte e riuscire a conservarle correttamente.

La mia terapia prevede una iniezione al giorno, verso sera, di insulina ad effetto continuo per 24 ore e tre iniezioni di insulina rapida in prossimità dei pasti. Nello specifico al momento della partenza mi somministravo 30 unità al giorno di insulina rapida e 28 di quella ad effetto continuo. Ho dovuto pertanto calcolare quanta scorta di insulina portare con me. La prima difficoltà, su un viaggio così lungo è la scadenza della stessa: circa 14 mesi. Si è rivelato pertanto inutile anche solo pensare di poter partire con una scorta che coprisse l’intero viaggio. Ho valutato varie possibilità e ho individuato la soluzione nel prendere con me sufficiente insulina per un anno e poi verificare le possibilità di spedizione della stessa dall’Italia. In 10 mesi conto di arrivare in Australia, continente nel quale non dovrebbe essere particolarmente difficile far arrivare la successiva scorta. Un anno con le dosi che vi ho indicato significa 72 penne precaricate, non proprio poche. La loro conservazione? L’insulina può restare a temperatura ambiente fino a 28 giorni, ma andrebbe conservata tra i 4 e gli 8 gradi. Mi sono pertanto munito di mattonelle per il ghiaccio e di borse termo protettive. Ho inoltre studiato un piccolo stratagemma per mantenere un po’ più a lungo la temperatura: la carta di giornale! Sì, la carta dei quotidiani ha un buon effetto isolante: l’idea mi è venuta osservando come si coprono i clochard alle stazioni e come si proteggono i ciclisti all’inizio delle discese in alta montagna infilandosi fogli di giornale donati dai tifosi sotto la maglia.
Con questo accorgimento conto di mantenere nella maggior parte delle situazioni la temperatura corretta per un paio di giorni. Dovrò quindi trovare fonti di raffreddamento solo un paio di volte alla settimana e questo non è impossibile, alloggiando negli ostelli.

Problema insulina risolto? Non del tutto perché ho risolto il problema della conservazione, ma non quello di tenerla al sicuro. Sí perché può sempre succedere che mi rubino qualcosa e tra questo ci potrebbe essere anche lei. Come per ogni cosa di vitale importanza, tra cui i documenti, le carte di credito, i soldi, anche l’insulina, in viaggio, deve rispondere al requisito della diversificazione dei rischi. Non posso permettermi di conservarla sempre e solo in unico posto per esempio nello zaino, poiché se ne fossi derubato, sarei finito. Ho creato quindi tre scorte di diversa quantità che mi permettano di diversificare i rischi: una scorta grande sarà riposta nello zaino grosso, quello che conterrà l’abbigliamento. Una scorta più piccola, ma ugualmente ampia, diciamo sui 3 mesi, verrà riposta nello zainetto che conterrà tra le altre cose, tutta la mia attrezzatura tecnologica e di utilizzo quotidiano, dove pertanto porrò maggiore attenzione. Infine detto che una penna mi dura circa 10 giorni, due penne per tipo le conserverò nel mio marsupio, da cui mai mi staccherò. I rischi sono pertanto ridotti al minimo.

Infine per quanto riguarda il controllo della glicemia mi sono dotato di uno strumento per il monitoraggio continuo basato su tecnologia AGP, il quale mi permetterà un enorme risparmio di spazio destinato ai più classici pungi dito e strisce reattive. Come funziona lo strumento? E’ una sorta di chip che viene generalmente applicato sulla pancia o sulle braccia che trasmette in continuo ad un apparecchio grande quanto un cellulare i dati della glicemia. Il trasmettitore inoltre vibra ogni qual volta la glicemia si alza o si abbasso oltre i valori raccomandati, aiutandomi quindi a gestire al meglio anche i radicali cambi di alimentazione.

Per far spazio alle scorte e al resto dell’attrezzatura per il diabete ho sacrificato molti vestiti ed abbigliamento, ma poco importa, perché un viaggio del genere ti porta realmente a capire cosa è davvero indispensabile nella vita, il diabete quindi mi aiuta a selezionare l’indispensabile ancor di più!
Ora non resta che partire…

Leggi l'articolo completo su Diabete.com

Guarda i video su youtube:
Cosa dice il dottore
La conservazione dell'insulina


L'inizio del viaggio

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Commenti 1

Ospite - Tapiocapioca il Venerdì, 19 Settembre 2014 19:31

Ciao, mi permetto di fare una critica al tuo modo di trasportare l'insulina, secondo me sbagli alla grande l'approccio.

Io vivo lontano da casa da molto tempo e sono sempre in viaggio, spesso è capitato anche a me di dover portare dietro scorte per 10 -12 mesi e alla fine mi sono detto :-" Per quale motivo dovrei portarmi dietro 1000 penne quando potrei avere solo le fiale?"-.
Cosi mi sono attrezzato con delle penne che non vendono in italia

http://novonordisk.com/diabetes_care/insulin_pens_and_needles/novopen_echo/default.asp

per Novorapid e Levemir. So che esistono anche per Apidra, quindi no problem.

Problema più grosso, almeno per per me, è la gestione della Levemir dato che in Italia è stato scelto di non venderla in penfill e la stessa sorte mi pare sia toccata alla Lantus.
Quindi che fare? Semplice prendere le penne e spaccarle, tanto sono fragilissime e tirare fuori le fiale. Solitamente nel mio caso distinguo basale e rapida dalla cover sulla punta.

i.imgur.com/Ihdd9Kr.jpg" target="_blank">http://i.imgur.com/Ihdd9Kr.jpg

Per essere sicuri di non avere problemi affrontando le frontiere è meglio avere fiale con un'etichetta, ma anche in questo caso è facile rimediare, basta toglierle dalle penne e riapplicarle sulle fiale avendo cura di tagliarle in una maniera un po' smart.

http://i.imgur.com/6563XsK.jpg

Così è possibile vedere senza problemi quanta insulina manca prima di finire la fiala e la scadenza. Ho passato le frontiere di tutti posti dove sei stato e non ho mai avuto problemi eccetto l'India, dove non sono mai stato.

In questo modo posso portare con me solo 4 penne in totale e quante fiale mi servono, anche per 2 anni usando un contenitore meno della metà del tuo.

Se hai intenzione di arrivare fino in Indonesia batti un colpo che ci andiamo a bere una birra insieme!

Spero di averti aiutato nella tua impresa e di aver trovato più spazio per i tuoi vestiti!

Lorenzo

Ciao, mi permetto di fare una critica al tuo modo di trasportare l'insulina, secondo me sbagli alla grande l'approccio. Io vivo lontano da casa da molto tempo e sono sempre in viaggio, spesso è capitato anche a me di dover portare dietro scorte per 10 -12 mesi e alla fine mi sono detto :-" Per quale motivo dovrei portarmi dietro 1000 penne quando potrei avere solo le fiale?"-. Cosi mi sono attrezzato con delle penne che non vendono in italia http://novonordisk.com/diabetes_care/insulin_pens_and_needles/novopen_echo/default.asp per Novorapid e Levemir. So che esistono anche per Apidra, quindi no problem. Problema più grosso, almeno per per me, è la gestione della Levemir dato che in Italia è stato scelto di non venderla in penfill e la stessa sorte mi pare sia toccata alla Lantus. Quindi che fare? Semplice prendere le penne e spaccarle, tanto sono fragilissime e tirare fuori le fiale. Solitamente nel mio caso distinguo basale e rapida dalla cover sulla punta. http://i.imgur.com/Ihdd9Kr.jpg Per essere sicuri di non avere problemi affrontando le frontiere è meglio avere fiale con un'etichetta, ma anche in questo caso è facile rimediare, basta toglierle dalle penne e riapplicarle sulle fiale avendo cura di tagliarle in una maniera un po' smart. http://i.imgur.com/6563XsK.jpg Così è possibile vedere senza problemi quanta insulina manca prima di finire la fiala e la scadenza. Ho passato le frontiere di tutti posti dove sei stato e non ho mai avuto problemi eccetto l'India, dove non sono mai stato. In questo modo posso portare con me solo 4 penne in totale e quante fiale mi servono, anche per 2 anni usando un contenitore meno della metà del tuo. Se hai intenzione di arrivare fino in Indonesia batti un colpo che ci andiamo a bere una birra insieme! Spero di averti aiutato nella tua impresa e di aver trovato più spazio per i tuoi vestiti! Lorenzo
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