Bangkok

Oggi inizia un nuovo viaggio. Per una persona come me quasi ormai rasenta la routine, ma a volte ci sono viaggi che racchiudono in se sfaccettature per nulla banali.

Otto mesi fa chiudevo il mio giro del mondo senza aerei in 1000 giorni, e quell’11 febbraio fu in assoluto il più bel giorno di questo incredibile pezzo di vita. Riabbracciare la mia famiglia, i miei amici, la mia terra.

 

Sono seguiti mesi frenetici in cui dovevo e volevo consolidare quanto questo progetto aveva generato.

Il libro dapprima auto pubblicato e auto promosso per tutta Italia mi ha permesso di conoscere molto di più del nostro fantastico paese ma soprattutto mi ha permesso di abbracciare tante persone che con il loro affetto hanno da sempre sostenuto a distanza i miei passi nel mondo.

È stato un successo al di là di ogni più rosea aspettativa, ed è stato un successo difficile da gestire, carico di tante energie positive ma anche di tante invidie, pensieri e preoccupazioni.

Ho dapprima cercato di capire cosa avrei voluto fare della mia vita e per riuscirci mi sono chiuso in un ritiro di meditazione per dodici giorni, senza telefono, senza possibilità alcuna di comunicare. Di nuovo solo.

Ho compreso come mi sia conquistato questa straordinaria bolla, come avessi toccato la felicità e come volevo continuare ad averla lì, a portata di mano.

Il viaggio è la mia vita, amo tutto questo e forse lo amo ancor di più grazie al mio frustrante passato da bancario.

Ma ancora di più ho capito il valore della condivisione ed è per questo che ho iniziato ad organizzare viaggi di gruppo, la mia #BackpackersAcademy. Condividere non solo in rete, ma anche fisicamente le mie esperienze, le avventure e soprattutto la possibilità di mostrare il mondo sotto un altro punto di vista.

Il primo straordinario gruppo in Islanda, il secondo, in Marocco, a cui brillavano gli occhi per aver vissuto l’autentica esperienza di una migrazione con i berberi nomadi nell’Atlante. Ho capito che questa attività mi permette di viaggiare e condividere, le attività che amo di più al mondo. In più mi sento portato sento di dare il meglio di me stesso.

Sono entrato nel mondo blogger dalla porta principale, e questo mi ha permesso di conoscere persone con cui è nata una sincera amicizia e spero la base per tante collaborazioni future.

In questi mesi mi sono trovato sull’ambito palco dei TED talks, nelle radio più importanti d’Italia, in televisione, sui giornali, nelle aziende a fare speech motivazionali. Tutto era necessario a consolidare quella che da oggi sta diventando la mia vera vita, quella che davvero sognavo quando lavoravo in banca.

Sempre dalla parte dei sogni.

Ora però mi prendo una pausa, lunga, per rientrare nel viaggio vero, per rimettermi lo zaino sulle spalle, per riprendermi il mio tempo. Torno nel luogo che più porto nel cuore, il Nepal, torno dai miei fratellini del progetto Human Traction.

Torno a fare video, scattare foto per il gusto di farlo, torno a scoprire, conoscere persone, emozionarmi. Torno a far vivere il blog, per l’occasione rinnovato nella sua veste grafica, torno a raccontarvi le mie emozioni, ma non solo in rete. Ho firmato con una casa editrice perché hanno creduto in me, senza intaccare la storia pura e genuina che avevo scritto e proponendomi di scrivere un nuovo libro. Torno quindi a scrivere e proprio nei prossimi giorni, tra le montagne himalayane inizierò il mio nuovo racconto.

Davanti a me due mesi in quelle terre, un gruppo di ragazzi che mi raggiungerà per un’altra avventura della #BackpackersAcademy, il rientro a casa, per il primo Natale in famiglia dopo quattro anni, un viaggio in Islanda, poi un mese in Vietnam, un altro mese in Giappone, il ritorno in Marocco a maggio dell’anno prossimo.

Tanti viaggi, tanti progetti, ma ora meno frenetici. Perché ora è anche il momento di dedicarmi a me stesso e a casa alle persone per me più care.

Oggi inizia la mia nuova vita, quella che mi sono conquistato lottando.

Quella che non abbandonerò.

Sempre dalla parte dei sogni.