Backpackers Academy goes to Morocco

E poi quelle montagne, secche e grulle, mistiche e affascinati dell'Atlante. Tra quelle gole, canyon e altipiani già a gennaio avevo vissuto un'esperienza straordinaria a stretto contatto con una famiglia nomade berbera. La famiglia di Said mi aveva accolto come uno di loro e la notte, di fronte a quel fuoco, tra quei canti, si libravano nell'aria parole di libertà.

Proprio in quel periodo stavo valutando se attivarmi o meno con i viaggi di gruppo finchè poi su una terrazza di piazza Jamaa El Fnaa di fronte ad un tramonto che illuminava quella moltitudine di persone nacque l'idea della #BackpackersAcademy.

Perché portare in viaggio con me un gruppo di persone? Perché fare da coordinatore viaggi?


Io, che sono solito viaggiare solo e condividere i miei passi solo con persone incontrate nel cammino.

Il perché è presto detto e proprio da questo ennesimo viaggio in terra marocchina ne ho avuto la conferma: gli occhi dei partecipanti. Brillano. L'idea di poter partecipare a qualcosa di autentico, vero, genuino proprio come l'esperienza di condividere una migrazione tra la catena montuosa più alta del Marocco.

Persone magari abituate alle cammellate nel deserto in stile Sharm El Sheikh, dove i beduini altri non sono che i giardinieri del resort con un turbante in testa. Quando viaggiavo prima del mio giro del mondo trovavo proprio questo genere di esperienze: false, impacchettate, vuote. Nel giro del mondo invece ho cominciato a toccare con mano quelle invece singere e originali e ne sentivo forte la spinta alla condivisione, prima con i miei video certo, ma poi anche con l'idea di una esperienza diretta. Su quella terrazza iniziai a pensare che portando persone con me avrei potuto mostrargli e fargli vivere quelle stesse esperienze.

E ovviamente una delle più belle è stata proprio questa, la pura e semplice condivisione di alcuni giorni itineranti tra queste montagne. I canti, il fuoco, le stelle, la luna, i paesaggi che avevo vissuto lo scorso gennaio erano di nuovo qui pronti a mostrarsi questa volta a nuovi occhi. E proprio come i miei erano lucidi e brillanti alla fine di questo trekking, mi sono fermato un attimo ad osservare i loro, in quell'ultima mattina di cammino, a condividere quell'ultimo the con queste umili ma orgogliose famiglie.

Passeggio tra le vie del souk della Medina ora, è quasi tramonto, i ragazzi che erano con me sono ripartiti alla volta di casa, a farmi compagnia il solo fidato Mohammed, un amico prima che un collaboratore.

Ci fermiamo su quella stessa terrazza, ci accendiamo una sigaretta, ridiamo e scherziamo. Mi guardo intorno: è questa la vita che sognavo quando ero ancora seduto a quella scrivania in ufficio.

Volevo vivere così, viaggiando, condividendo e senza mai stare fermo. Poter mostrare il mio punto di vista sul viaggio, condividendo il mio approccio al mondo.

Riuscirci è una sensazione meravigliosa, una scarica di energia positiva che non voglio abbandonare.

Da queste emozioni e da questa voglia è nata la mia #BackpackersAcademy.

Me la tengo stretta, è un privilegio enorme poter accompagnare persone a vivere esperienze così forti come questa.

Volete venire anche voi con me?

Tornerò proprio in Marocco il prossimo maggio e replicheremo questo viaggio con le famiglie nomadi berbere oltre a tanti altri luoghi di questa terra magica chiamata Marocco.

Per maggiori info clicca qui

 

Un ringraziamento particolare va a Canadian Sports and Fishing che anche in questo viaggio mi ha supportato con ottimi capi d'abbigliamento tra cui:

Tshirt "Travel More Worry Less" e già la scritta parla da se...

Sacco a pelo "Burrito" eccezionale sacco a pelo con zip frontale e apertura sulle manica per un comfort totale e la possibilità di trasformarsi in piumino.

Calze corte, lunghe, da trekking, i miei piedi stavano sempre bene!

Pantaloni Fast Dry leggeri, stilosi e in caso di pioggia o acqua subito asciutti!

Camicia Fast Dry ovvero stile e praticità! #InViaggioConCanadian