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La decima tappa del Giro d'Italia attraversa alcuni dei luoghi a cui sono più legato fin dall'infanzia. Non vi è estate, da piccolo, che non percorrevo con i miei genitori l'autostrada dei fiori, fino ad arrivare sulla riviera delle Palme, a Grottammare. 

Il Giro non passa dalla costa, ma negli anni ho avuto modo anche di conoscere la parte interna delle Marche e dell'Abruzzo, con le sue montagne, il monte Sibilla e Vettore, oltre alle sue morbide colline.  L'ospitalità delle persone in questa area d'Italia è calorosa, cordiale e gentile. Mai viene negata un'oliva all'ascolana, oppure semplicemente un bicchiere di vino. È un luogo ftto di storie e leggende, pagane e cristiane che si fondono tra loro. Le montagne incutono rispetto e recentemente proprio quelle montagne hanno dilniato i paesini arroccati con forti terremoti e gravissime conseguenze umane e non. Ascoli Piceno, protetta da Sant'Emidio non ha subito conseguenze, ma la sua gente si è prodigata per aiutare le persone in difficoltà. 

Oggi il Giro d'Italia passa proprio per alcuni di questi paesi come Muccia, ad esempio, o Caldarola. Passandoci attraverso lo sgomento è forte perchè ormai quei bellissimi centri storici non sono altro che centri fantasma con chiese in rovina, palazzi crepati e case container nelle periferie. Ma propri in questi centri provvisori mi sono fermato a mangiare e quello che ho trovato, nonostante tutto, è stato un sorriso e la voglia di ricominciare. 

 

Questa la tappa odierna:T10_GualdoTadino_alt_jpg.jpg