Ellora


Arrivo a Mumbai all'alba, dopo un viaggio interminabile da Udaipur, passando per Indore. Circa due giorni e mezzo di viaggio per essere catapultato nel sud dell'India.
Mumbai è gigantesca, sono circa 17 milioni i suoi abitanti. Le strade sono pulite e qua e là si intravedono vecchi palazzi coloniali.


Grattacieli, automobili occidentali, assenza totale di mucche per le strade... Mi chiedo dove sono finito, poiché tutto sembra, meno che l'India che conoscevo fino ad allora.
Dormire in città è carissimo e allora cerco una soluzione alternativa: mi viene in mente di provare il couchsurfing, un modo di viaggiare che fin qui non avevo preso in considerazione vista l'economicità dei luoghi che avevo deciso di visitare.
Finisco quindi a casa di un universitario, nel quartiere di Chembur. Lui ospita spesso viaggiatori in couchsurfing perché gli permette di conoscere tante nuove persone, mondi e culture lontane. A casa c'è un ragazzo francese adottato, il suo paese natale è la Corea. Nel pomeriggio sarebbero poi arrivati un tedesco e un inglese.

L'aria è elettrizzante e dato che sono italiano mi viene chiesto di cucinare una pasta per la sera. Accetto molto volentieri e visto il mio passato da barista propongo di fare una festa. Avevo proprio voglia di qualcosa di diverso e poi l'eccezione di avere in pochi metri quadri un italiano, un tedesco, un francese e un inglese non era da farsela scappare.

A Mumbai fortunatamente si trova di tutto ed è quindi l'occasione di gustare un buon piatto di pasta dopo mesi.
La serata è bellissima, ci raggiungono altri ragazzi indiani, tutti universitari. È come fare un salto indietro a dieci anni fa con le feste organizzate in casa e tanto divertimento.

Il giorno dopo è il turno della visita alla città, ma mi accorgo subito di come non faccia per me. Ingorghi, clacson, macchine dappertutto. È uno scotto a cui non ero pronto. Spostarsi da una parte all'altra della metropoli vuol dire passare ore nel traffico e dopo poco ho cominciato ad innervosirmi, ho sentito voglia di scappare.
Nei miei piani avrei dovuto passare qui cinque giorni perché dovevo ripare la macchina fotografica e avevo fissato una visita da un diabetologo indiano organizzata grazie al supporto del dott.Genovese dall'Italia.
Mi sento a disagio in tutto quel casino e quindi decido di scappare tre giorni via da quel gigantesco agglomerato urbano.
È così dopo neanche 48 ore sono nuovamente su un treno che stavolta mi avrebbe portato ad Ellora.
Avevo sentito parlare di questo posto mistico già in Nepal e durante il mio periodo in India diversi viaggiatori me lo avevano consigliato.

Via dallo smog e dal traffico mi ritrovo catapultato in un'altra dimensione.
Ellora è un patrimonio dell'umanità UNESCO e consiste in una trentina di grotte e templi scavati nella roccia.
Lo spettacolo è grandioso. Il tempio principale è grande quanto il pantheon di Atene e ciò che lo rende incredibile è proprio come è stato costruito.
Immaginatevi un impervia collina rocciosa e la stessa scavata dalla sommità alla base con una precisione millimetrica per generare un tempio. Nessun supporto, niente è stato aggiunto, tutto è stato modellato in anni di lavori.
Ciò che rende speciale questo sito non è solo l'unicità dell'architettura, ma soprattutto il fatto che in poche centinaia di metri, nella sperduta campagna, siano stati costruiti templi di tre diverse religioni.
Buddisti, induisti e giainisti a convivere in tempi lontani per la costruzione di qualcosa di unico la cui sacralità ti avvolge completamente.
Ogni tempio e ogni caverna stupisce per bellezza e unicità. In più una natura circostante rigogliosa con laghi e cascate a far da contorno.

Volte e soffitti degni delle nostre più belle cattedrali interamente scavati nella pura roccia.
Statue di Buddha, di Ganesh, di Shiva antichissime e ancora perfettamente conservate.
Monaci che vivevano a pochi metri di distanza in un clima di totale tolleranza. Provo a immaginarmi la quotidianità di quel tempo e mi ritrovo a sognare ad occhi aperti all'interno di un tempio così profondo che, girandomi, il mondo fuori appare come in una finestra.

Torno a Mumbai e resto ancora a dormire a casa del ragazzo che mi aveva ospitato al mio arrivo. Nuovi ospiti e stavolta è il compleanno di uno di questi. Un'altra festa e un nuovo mal di testa il giorno dopo. Stavolta sono preparato e riesco a godermi appieno la grande città cosmopolita.
Vado a far la visita e il dottore mi liquida con un incoraggiante "keep goin on !" condito da un po' di sana invidia per l'avventura che sto vivendo.
Esco dal suo studio e dopo pochi metri sulla parte sinistra della strada vedo un pertugio per un tempio. È quasi il tramonto e decido di dare un'occhiata dentro. Mi ritrovo a fare una lunga passeggiata sul mare che conduce ad una moschea meravigliosa all'orizzonte.
Quando c'è alta marea questa moschea pare galleggiare sull'acqua. Il sole si tinge d'arancio dietro al minareto e mi sento felice di poter godere di una tale visione.
La pace di un tramonto con sullo sfondo la skyline di Mumbai.
In pochi giorni ho vissuto come in un frullatore, tra feste universitarie, templi e moschee.
Ho condiviso un divano con altri viaggiatori provenienti dai paesi che meno si tollerano in Europa.
Una piccola Ellora in couchsurfing con tolleranza e scambi d'esperienze. Condite da spaghetti al pomodoro e vodka sour.
Cinque giorni in un frullatore, un'esperienza indimenticabile.

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I reach Mumbai after an endless trip from Udaipur, passing through Indore. Two and a half days travelling to be shot in the South of India. Mumbai is huge, it has 17 million people. Roads are clean and somewhere you can see old colonial palaces.
Skylines, western cars, no cows in the streets...I ask myself where I ended up to, it could have been everything but not the India I knew till then. Sleeping in the city is really expensive so I look for an alternative solution: i try couchsurfing, never thought about it before since everything had been so cheap. I end up in Chembur area in the home of a college student. He is use to host foreign travellers with couchsurfing because this allow him to know very many people, far away cultures and worlds. A french adopted guy is there, Korea is his birthplace; in the afternoon a German and an English guy would have arrived also.
The atmosphere is electrifying and I'm Italian, so they ask me to cook pasta for dinner. I agree with pleasure and since I had a past as barman, I suggest to make a party. I was up to do something different for once and I also shouldn't let go the opportunity to have an italian, a german, a french and an english all together.
In Mumbai you can find whatever you want, it's the best opportunity to taste a good pasta dish after months. The evening turns out so well, more indian college guys get there. It seems like ten years ago with home parties and so much fun.
The day after I go visit the city but I become aware that it's not the place for me. Congestioned traffic, honks, cars everywhere. It's a reckoning i haven't been prepared for. Going from one side of the city to the other one takes hours in the traffic and after a while I got nervous and I felt like I wanted to escape.
My plans were spending five days there because my camera had to be fixed and an indian diabetologist (dovrebbe essere corretto non sicura) was also waiting for me thanks to
Doc. Genovesi from Italy to check my condition.
I feel unconfortable in that mess and I decide to leave that huge urban conglomerated. After neather 48 hours I'm up on a train again to go to Ellora. I had heard about this mystic place in Nepal already and during my stay in India a lot of people talked about it also.
Away from pollution and traffic I got thrown in another dimension. Ellora is a UNESCO human heritage and it consists of thirtish caves and temples dig in the rocks. The picture is amazing. The main temple is big as the Athen pantheon and it's incredible how it's been built up. Imagine an inaccessible rocky hill dug from the top to the bottom with millimetric precision to create a temple. No pillars, nothing has been added, everything has been modelled in years of work. It's not only its architectural unicity making this place so special but above all the fact that in the countryside, in few meters of soil, three different religions temples have been built.
Buddhist, hinduist, janist in ancient times lived together to build up something unique which holiness completely surrounds you. Each temple and each cave astonishes for its uniqueness and beauty. The surrounding, with luxuriant nature with lakes and waterfalls, makes the picture even more beautiful.
Vaults and ceilings were worthy of our cathedrals but dug up in the rocks. There were ancient Buddha, Ganesh and Shiva's statues perfectly mantained. Monks from differente religions used to live a few meters apart in a permissive mood. I try to imagine the everyday life at that time and I start daydreaming in a such deep temple where if I turned, the world outside appeared like outside a window.
I come back to Mumbai and I stay to that Indian guy house. I found new hostes there and it's the birthday of one of them. Another party and another headache the day after. This time I'm prepared and I can enjoy the big cosmopolitan city.
I go visit my doctor who only tells me "keep going on" with a little bit of envy for the adventure I've been living. I go out from his studio and after few meters, on the left of the road I see a break for a temple. It's almost sunset time and I decide to take a look. I do a long walk in the sea and I find a beautiful mosque at the horizon. When there is high tide this mosque seems to float on the water. Sun dyes in orange behind the minaret and I feel happy to be able to enjoy such a vision. In the background Mumbai skyline with the peace of a sunset. I lived for a few days as I was in a mixer, among college parties, temples and mosques. I shared a couch with others travellers from different countries wich in Europe don't get along very well. A little Ellora in couchsurfing with restraint and shared experiences all dressed by spaghetti with tomato sauce and vodka sour. Five days in a mixer, an unforgettable experience.