itinerario-completo

Ho scelto di dirigermi ad est per diversi motivi: il più importante riguarda il sole. Questa mia avventura voglio assaporarla con il sole in faccia e muovendomi verso il suo sorgere. Amo da sempre l'alba perchè è meno affollata, è per solitari e racchiude in sé uno sforzo. Tiziano Terzani, per me gran fonte di ispirazione, scrisse ad un certo punto che "tutto è diventato cosi’ facile oggi che non si prova più piacere per nulla. Il capire qualcosa è una gioia, ma solo se è legato a uno sforzo" (Un indovino mi disse). Credo che avesse ragione e forse è anche per questo che viaggerò senza aerei.



Pianificare un viaggio del genere non è semplice, tuttavia, dal mio punto di vista, si inizia a viaggiare quando si incominciano a buttare le idee su di un foglio bianco: si scrive, si sogna, si pongono interrogativi, sorgono problemi,  si trova la soluzione. La mente, la nostra più grande forza e risorsa è viva e fervida.

Ho lavorato ininterrottamente su questo itinerario per almeno sei mesi, ci sono ancora dei grossi interrogativi, ma per un viaggio del genere bisogna armarsi di sana pazienza e voglia di imprevisti: a volte saranno positivi, a volte negativi. Ieri un amico conosciuto su un bus in Birmania, pilota d'aerei, mi ha scritto che sarà molto difficile raggiungere l'Australia dall'Indonesia, poiche' non vi sono collegamenti ufficiali via mare, perlomeno autorizzati a trasportare passeggeri. Negli stessi minuti mi risponde un ragazzo romagnolo che sta girando il mondo in bicicletta e che si è appassionato al mio progetto (ed io al suo, si chiama Alex Wilson Traveler). Mi dice che ha un contatto a Timor East che fa la spola in barca tra Timor e Darwin, in Australia. Questa è la potenza del mettersi in gioco, le soluzioni a volte arrivano del tutto inaspettate! Se penso a quante notti passate a cercare un collegamento tra Timor e la costa australiana...

Mi sono dato degli obiettivi e li voglio raggiungere perchè questa non è una vacanza, ma un viaggio nella madre terra e ancor più un viaggio dentro me stesso, con le mie domande, le mie risposte, i miei pensieri, i miei demoni, il mio corpo e i suoi limiti, quindi anche il diabete. Se riuscirò ad imparare ad ascoltare il mio corpo anche il mio diabete migliorerà.

Vi voglio regalare la linea ideale che seguirò nei prossimi nove mesi. Poi magari saranno dieci, o undici o di più.

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