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Visitare e vivere il Giappone senza dedicarsi al cibo tradizionale è una vera e propria bestemmia esperienziale. Sì perché ovviamente questa terra è sì ricca di templi, santuari, paesaggi, cultura, grattacieli, luci e stranezze varie, ma è anche, udite udite, la miglior cucina al mondo dopo l’Italia.

Attenzione, è ovviamente una mia personalissima e opinabile opinione, tuttavia ho potuto visitare ben 76 stati nella mia vita e, avendoli attraversati quasi tutti “on budget”, cioè con pochi soldi, posso permettermi di confrontarli in maniera equilibrata  mettendo a confronto proprio i piatti tipici della tradizione, quelli poveri per intenderci, che tra l'altro oggi i grandi chef hanno iniziato a rielaborare.

 

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NON SOLO SUSHI

Partiamo da un presupposto: il Giappone non è solo sushi. Certo, nell’immaginario collettivo c’è ben poco oltre un bel nighiri, ma la realtà è poi fortunatamente ben diversa.

Partiamo dalla mia forte dichiarazione, ovvero che è la miglior cucina che io abbia provato fuori dal Bel Paese: ci sono tante cucine succulenti e intriganti ma perché mi ha colpito proprio il Giappone?

Semplice, per la sua diversità e varietà territoriale. Perché mangiare un ramen a Tokyo non è lo stesso che a Kyoto, esattamente come mangiare una carbonara a Roma rispetto a un’altra città italiana. E non è lo stesso mangiare il pesto in Liguria o in un’altra regione. In Giappone è esattamente così, perché riuscire a trovare un okonomiyaki a Tokyo è difficile mentre in ogni angolo della prefettura di Kyoto non mancano mai. Per non parlare poi delle polpette di polpo, oppure dello spiedino di granchio, o ancora le patate di Nara.

IMG_3778.JPGpolpetto di kyoto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciò che ho notato maggiormente in terra nipponica è la maniacale cura del dettaglio. Nessuno si improvvisa, anzi, sono tutti iperspecializzati, forse troppo. Vi faccio un esempio: nella capitale, all’interno del quartiere di Ueno avevo trovato un ottimo ristorante di tempura, era diventato il mio preferito e un appuntamento fisso ogni qualvolta tornavo tra quelle vie. Il gestore è un anziano signore che da oltre cinquant’anni cucina tempura. Ogni movimento è meccanico, ripetuto in maniera quasi maniacale per servire ogni singolo piatto. E ognuno di quei piatti è semplicemente perfetto, equilibrato, composto in maniera armonica, con una croccantezza e leggerezza impareggiabile.

È difficile entrare in contatto realmente con la popolazione locale perché in Giappone la barriera linguistica è un ostacolo difficile da superare ma sono riuscito talvolta ad approfondire alcuni argomenti culinari con persone del luogo. Per esempio, parlando del famoso sushi ho scoperto che il vero segreto sta nel riso e nella sua preparazione. Ed il riso è talmente importante che per diventare cuoco di sushi occorre trascorrere circa tre anni nelle cucine solo ed esclusivamente preparando riso.  È la cura dei dettagli oltre alla freschezza e qualità della materia prima a fare realmente la differenza. ORG_DSC08010.JPG

Personalmente sono abituato a provare qualsiasi cosa da mangiare e ho uno stomaco decisamente forte, tuttavia talvolta in giro per il mondo mi assalivano dubbi per le pessime condizioni igieniche che talvolta incontravo, specialmente in Africa o India. Ebbene la figata più grande del Giappone a mio avviso è proprio questa, ovvero che, grazie alla maniacale pulizia, ci si può permettere di assaggiare qualsiasi cosa con il solo rischio di incontrare un gusto non piacevole. Nessuna malattia, nessuna intossicazione, al più la possibilità di scoprire gusti e ricette nuove.

Ma quanto costa mangiare in Giappone?

Ora lo so cosa state pensando… Giravo il mondo senza un soldo in tasca e ora faccio lo spendaccione per le via di Tokyo degustando yakisoba o katsudon… Niente di tutto questo, a dispetto di ciò che ci si immagina dalle nostre parti, il Giappone è uno dei luoghi più economici al mondo dove mangiare. Vi dirò di più, se lo confrontiamo con tutti i paesi del cosiddetto primo mondo, ovvero quelli che “teoricamente” sono i più sviluppati, il Giappone primeggia per qualità e economicità. Il motivo? presto detto, le abitazioni giapponesi sono piccolissime e minimali e spesso la cucina è il primo luogo che viene sacrificato. I giapponesi spesso trascorrono tutta la giornata fuori casa per lavorare alienati come sono da questa vita stressata che gli compete. Quindi la quasi totalità delle persone, nelle grandi città mangia fuori. Vi basterà andare in un ristorante tipico (evitate cortesemente quelli turistici vi prego…. è facile, basta guardare i menu e scartare quelli con le bandierine o i menu tradotti) e pranzerete con 7/8 euro. Lo stesso vale per il sushi, potrete sfondarvi di nighiri a meno di 15 euro.

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Chiaramente vi sono ristoranti di altissimo livello e classe dove arriverete a pagare anche 12 euro per un singolo nighiri ma quelli ahimè non li ho mai potuti provare! Osservate camminando per le strade quali locali sono maggiormente frequentati da giapponesi e non fatevi spaventare dai menu incomprensibili , la maggior parte di essi ha delle immagini per aiutarvi a scegliere oppure fatevi aiutare dalla tecnologia! C'è un app utilissima di Google Translator che permette di fotografare una scritta, una etichetta e ottenere tutte le informazioni tradotte nella nostra lingua. Certo, a volte serve un po' di fantasia ma come vi ho scritto sopra, nel peggiore dei casi vi capiterà una pietanza che non vi aggrada ma nulla di più. 

Insomma il Giappone ha una cucina ricca, leggera, nutriente ed economica, è una esperienza assolutamente da provare almeno una volta nella vita!

E per voi qual è la cucina più buona che avete mai provato all'estero? Scrivetemelo sotto nei commenti, sono curioso... voglio provarle tutte!!!!!

 

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