San Lorenzo a Mare

Sono passati 15 giorni esatti dalla mia partenza, in quel di Bobbio, dalla Val Trebbia, quel luogo tra le colline piacentine che più amo e più ho ritrovato in giro per il mondo. I chilometri percorsi toccano i 400, dai primi per le montagne degli Appennini, fino a quelli sulla riviera di Ponente, da Genova a Ventimiglia. Con il sole ad abbrustolirmi il fianco sinistro del corpo e della faccia ho avuto, devo  ammetterlo, la fortuna di un clima meraviglioso, fin qui ho preso solo un brutto temporale a Torriglia, ovvero quando gli Appennini erano ormai in discesa. Ho percorso i lungomare, quelli che sono stati riqualiicati recentemente grazie al recupero della vecchia linea ferroviaria. Un progeto meraviglioso che sono stato flice di scoprire e percorrere. 

 

Il silenzio

Partire dalle montagne in un processo di riallineamento con la natura ha favorito questa mia scelta soprattutto nei primissimi giorni. Non ho incontrato praticamente nessuno e al massimo mi dovevo solo scontrare con un po' di diffidenza ma nulla di eccessivo. Da Genova in poi sono stato trattato in tutti i sensi come uno straniero e quindi mi sono divertito a giocarci su anche se una volta ho sentito le male parole che mi rivolgevano proprio come straniero. Ho toccato luoghi di adolescenza, come Varazze, e luoghi che oggi evocano solo brutti pensieri come il ponte Morandi spezzato sullo sfondo di Sanpierdarena. Ho camminato tra i murales di Fabrizio De Andrè ad Arenzano e poi tra le spiagge di Varigotti e Noli. Ho scoperto Finalborgo e apprezzato la calma di Spotorno. Il silenzio ora non pesa, anzi, è quasi divertente quando si ha tempo per chiacchierare come con mio fratello tra i carruggi di Genova, o con amiche conosciute in viaggi di gruppo a Bordighera, o ancora con follower come Luca che mi ha seguito fino ad Albenga facendomi sentire un po' Forrest Gump o Matteo che invece mi ha ospitato a Sanremo. Quelli che ho salutato per strada o chi mi ha invitato a bere un caffè. Tutti loro hanno vissuto il mio silenzio e tutte le volte si è potuto comunque parlare, io scrivevo e poi ascoltavo perchè la realtà è proprio il fatto che esistono molti modi per comunicare a tanti livelli diversi. IMG_0830.jpg

 

Il pellegrinaggio

Se all'inizio lo consideravo un viaggio, ormai nella mia testa qualcosa è cambiato e non lo considero più solamente questo. Ora mi è chiaro che cos'è e cosa ha rappresentato nei secoli e nella storia. Ma piuù di tutto so cosa sta iniziando a crescere dentro di me e che il viaggio ancora di più è interiore piuttosto che geografico. Ho anche incontrato il mio primo pellegrino, Peter, un ragazzo polacco che è partito da casa sua per attraversare l'Europa in circa 4 mesi. Abbiamo condiviso una focaccia a Varazze, qualche consiglio e tanti chilometri prima che le nostre strade si separassero per poi chissà, magari ribeccarsi a Finisterre. 

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La Francia

E inifne i primi giorni francesi trascorsi in Costa Azzurra, una regione che conosco bene per averl afrequentata a lungo da adolescente e che tornarci oggi, a piedi, mi ha regalato sensazioni contradditorie, difficili ancora da spiegare e poter raccontare.  Da domani saluto il mare, inizio ad addentrarmi nella vera Francia, in territori che mai ho toccato in vita mia, iniziano gli ultimi 1500 chilometri ovvero i tre quarti del mio viaggio, inizierà probabilmente anche a mutare il clima e cambierà anche il mio viaggio. Utreya!IMG_1212.jpg