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Svegliarsi in un ostello era una sensazione che mi mancava da troppo tempo. Questa sarà la mia casa nei prossimi mesi e forse anni. Una casa diversa ogni due/tre giorni e compagni di stanza diversi ogni singolo giorno. Stamattina mi sono svegliato nella mia nuova vita e faticavo a contenere il mio sorriso.
Persone diverse, da tutti i continenti, giovani, meno giovani, bianchi, neri, occidentali, orientali, un meltin pot che non ricordavo.
E’ bellissima l’atmosfera in ostello, ci si rispetta tutti e l’educazione regna. Siamo tutti sconosciuti, ma ci si saluta e si scambiano sempre due parole. Non si fa tanto per fare, ma perché tutti hanno sempre qualcosa da raccontare.
La prima persona che ho conosciuto in questo viaggio è una ragazza australiana, di Sydney, che sta girando l’Europa da un anno. E’ un caso che proprio la prima persona conosciuta appartenga a quel continente a cui devo tutta la mia passione per i viaggi? Non credo, c'è un filo che lega tutti gli ultimi eventi della mia vita, un po' come i famosi puntini da unire citati nel famoso discorso di Steve Jobs.

Mi sono svegliato dopo un periodo della mia vita sconvolgente, dalla decisione di dar vita al mio sogno a stamattina è stato un vortice di accadimenti, cose, persone, emozioni in cui mi sono lasciato travolgere e che mi ha caricato prima e stravolto poi.

Sono arrivato a Varsavia dopo 28 ore spese tra treni, auto, bus e pulmini in cui sono letteralmente crollato, dormendo per la maggior parte del tempo. In pratica questa prima parte non me la sono goduta, ma poco importa. Mi sono goduto tutto l’affetto della gente, gli abbracci, i baci, gli auguri, gli incoraggiamenti.

Ora è davvero iniziata l’avventura. Non vi nascondo che fino alla partenza del treno, domenica pomeriggio, avevo trattenuto tutte le lacrime, ma poi su quei binari sono crollato e per un attimo ho avuto paura. Ho capito davvero il senso di quel coraggio di cui mi avete parlato e che ho sempre rifiutato, sostenendo che la mia non fosse in realtà una scelta coraggiosa. Si è soli, una volta partiti, ed il mondo potrà darmi tutto o togliere tutto. Ho avuto paura che questa mia vita in solitaria mi possa portare ad isolarmi troppo con me stesso e non riuscire più a condividere emozioni con altre persone.
L’ansia però è durata davvero pochissimo, stamattina ero in forma smagliante ed ho iniziato a vivere di quello che volevo da tempo: ostelli, posti da visitare, culture, persone, sbattimenti infiniti. Che bello. Che felicità.
Mentre viaggiavo verso Milano, verso quel bus che mi avrebbe portato a Zurigo prima , a Monaco, a Praga e a Varsavia dopo, scrutavo l’orizzonte. Raramente in pianura padana ci sono giornate così terse e allora guardavo sognante le Alpi, e già mi immaginavo sull’Himalaya. Le Alpi, il primo confine, il primo di tanti traguardi.

A darmi il benvenuto in questa nuova vita ci ha pensato poi una città meravigliosa che vi consiglio assolutamente di visitare: Varsavia. Varsavia è molto bella, verde e con interessantissime architetture. Inoltre è molto economica e sicura. La città vecchia e’ molto particolare, inoltre la popolazione mi ha accolto con gran sorrisi.
Ora mi fermo un paio di giorni qui, per poi andare verso Mosca in treno, dove conto di arrivare giovedì.

Questa è la parte più dispendiosa del viaggio perciò sto cercando di farla quasi di corsa.