Berlino

Dopo tanto, tantissimo mondo, una volta rientrato a casa ho iniziato a sentire la necessità di conoscere anche le realtà più vicine a me, e così dopo aver attraversato l’Italia in lungo e in largo per presentare il mio libro L'Orizzonte Ogni Giorno Un Po' Più In Là e la mia avventura era giunto il momento di volgere i miei orizzonti verso la vicina Germania e soprattutto verso una città che non potevo perdonarmi di non aver ancora vissuto: Berlino.

Berlino per me

Berlino ha significato tanto per la mia generazione sin da piccolissimo: uno dei miei primi ricordi è ancora in bianco e nero ed è quella vecchia televisione in montagna dai nonni a trasmettere il concerto celebrativo del crollo del muro. Non solo, tra gli scaffali della camera di mio fratello campeggiava un libro la cui immagine in copertina sapeva di ribellione e trasgressione: “I ragazzi dello zoo di Berlino”.

Crescendo i riferimenti relativi alla capitale tedesca sono aumentati grazie ai tanti amici che l’avevano visitata e spesso vissuta e così, complice la prima vacanza natalizia dopo oltre quattro anni ho deciso che fosse arrivato il momento.

Berlino mi ha stupito e incantato.

Per le sue architetture, per la sua vita notturna, per la sua cultura e sub cultura. È una città viva e vibrante e soprattutto fredda, freddissima d’inverno. Quando il vento, l’umidità e le sue rigide temperature non danno spazio alla voglia di uscire si può però optare per i numerosi e interessanti musei come il Pergamon o ancora di più l'Hamburger Bahnhof ricavato da una vecchia  stazione ferroviaria in disuso e oggi sede delle più importanti opere d’arte contemporanea.

Ma le opere d’arte sono anche a cielo aperto, nella East Side Gallery ovvero dove si possono ammirare gli straordinari graffiti dipinti su quello che resta del muro di Berlino.

Un muro che fino al 1989 separava la città, la Germania ma soprattutto il mondo stesso figlio di una guerra fredda che la mia generazione non ha mai vissuto ma che ha profondamente impattato sulle nostre vite.

Vivere Berlino significa assistere ad un corso accelerato di storia degli ultimi cinquant’anni, a partire dalla seconda guerra mondiale i cui riferimenti sono ancor oggi più che mai vividi come il dente cariato, ovvero il Kaiser Wilhem, il memoriale dello Shoah, il parcheggio costruito sopra il bunker ove Hitler si pose fine alle sua riprovevole vita e tanti, tanti altri.

Berlino mi ha affascinato e mi prometto di tornarci un giorno.

Magari ecco, forse meglio d’estate o in primavera....

 

 

 

Dato il clima rigido invernale ringrazio Canadian Sports & Fishing per il supporto tecnico e abbigliamento.  In particolare la giacca 3in1 Snow&Storm e la cuffia buffalo che potete trovare cliccando qui

 


"Berlino: qui sono straniera e tuttavia è tutto così familiare. In ogni caso non ci si può perdere: s'arriva sempre al muro." è una citazione tratta dal film di Wim Wenders "Il cielo sopra Berlino"